Napoli, Angrisano bis in attesa della riforma
Il ministro Lupi non sblocca le nomine – Le preoccupazioni dell’ammiraglio per lo scalo partenopeo, dove sono tante “le incrostazioni”

Felicio Angrisano
ROMA – Sotto la probabile minaccia di nuovi interventi della magistratura – il caso Cagliari ormai fa scuola e insieme fa paura – il ministro Lupi ha dovuto confermare il commissario governativo per l’Authority di Napoli, prorogando la scadenza dell’ammiraglio Felicio Angrisano per altri 90 giorni. E non si schioda la situazione di Piombino, dove peraltro il commissario governativo Luciano Guerrieri sta portando avanti con capacità ed equilibrio la delicatissima impresa del nuovo porto “forse anche per la Concordia”.
Se a Piombino le cose marciano, a Napoli la conferma di Angrisano dimostra quali difficoltà esistano per lo scalo partenopeo. E lo stesso comandante in capo del corpo delle Capitanerie, che certo non è uomo da scoraggiarsi di fronte alle difficoltà, ha dovuto ammettere che “la situazione è molto complessa, assai più complicata di come l’avevo ipotizzata all’inizio del mandato”.
[hidepost]Angrisano oltretutto è campano, conosce molto bene i meccanismi portuali di Napoli, conosce altrettanto bene i tanti personaggi che operano su quelle banchine. Eppure si è dichiarato preoccupato di ogni passo che deve compiere anche nell’ordinaria amministrazione, dalla quale il commissario non può scostarsi. “E’ necessario approfondire tutto”- ha dichiarato nei giorni scorsi – “perché le incrostazioni sono tante, tantissime”. Come a dire: qui si cammina su un terreno minato e io non ho alcuna voglia di saltare in aria.
C’è adesso da capire quali siano le intenzioni di Lupi e del nuovo governo sia per la soluzione di Napoli, sia per quelle che anche in altri porti hanno di fatto congelato le nomine dei presidenti. C’è chi sostiene che si aspetti la soluzione della riforma della legge 84/94, anche se – essendo sparita dall’agenda del governo la “riformona” di Lupi – ci si dovrà accontentare della “riformina” in commissione al Senato. Ma il tempo passa e i porti in attesa sono di fatto in stand-by.
A.F.
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