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A maggio operativo il TPCS

Renderà molto più veloce l’uscita dal porto delle merci sdoganate

LIVORNO – Una notizia positiva ogni tanto arriva anche dal porto di Livorno. Va premesso che l’Associazione Spedizionieri Doganali dal 2008, con le altre associazioni, si è spesa molto e collabora per dotare il porto di strumenti informatici che favoriscano l’attività della collettività portuale per raggiungere obiettivi cui tanti porti aspirano, sebbene in ritardo rispetto allo scalo labronico.
[hidepost]Va considerato infatti, dice una nota degli spedizionieri doganali, che i trasportatori per l’autorizzazione al carico delle merci in import, accedendo ai terminal, fanno la fila con attese che, cumulandosi, incidono a fine giornata in attese di diverse ore. Se si tiene conto della ripetitività anche di soli 400-500 movimenti giornalieri in uscita, si fa presto a calcolare il tempo perduto.
Ma finalmente – dice ancora la nota a firma del presidente toscano degli spedizionieri doganali Maurizio Macera – alla Stazione Marittima, l’Autorità Portuale, in una riunione operativa molto partecipata, ha presentato ufficialmente agli operatori le nuove procedure operative TPCS (ovvero la piattaforma informatica interattiva on line di Livorno) per l’uscita delle merci dal porto con procedure telematiche.
Le nuove procedure prevedono che gli operatori, una volta sdoganata la merce, estraggano dal sistema TPCS il documento valido per il ritiro del contenitore (DVRC) per consegnarlo al trasportatore che, per il ritiro e l’inoltro a destino della merce, lo presenterà al terminal di giacenza.
Il sistema – di cui si è già parlato su queste colonne – viene testato presso TDT e Terminal Lorenzini, che movimentano la maggior parte dei contenitori. Al termine del rodaggio delle procedure (maggio) il contenitore potrà essere ritirato presentando solo il nuovo documento, senza le altre documentazioni cartacee.
Il DVRC, un apposito codice criptato, contiene tutte le informazioni doganali e commerciali necessarie ed accessibili, per mezzo di specifici lettori, solo al terminal detentore della merce che, in base a questi dati, provvede alla consegna del contenitore.
Il documento può essere ottenuto solo dal soggetto legittimato al ritiro della merce (titolare del “delivery”) e, a regime, l’uscita dei mezzi di trasporto dai varchi verrà completamente ed automaticamente verificata anche tramite i circuiti di controllo dei varchi consentendo, in sicurezza, la rapida uscita telematica delle merci dal porto. Una sorta di “telepass” che, senza costi di accesso per gli operatori, abolendo ogni sosta ed intervento manuale, con la dematerializzazione dei processi, tramite TPCS, consente agli operatori logistici, ai trasportatori, ai terminal portuali ed agli Enti vigilanti (Dogana Guardia di Finanza) il controllo, anche ai fini “safety & security”, la tracciabilità dei movimenti intra-portuali delle merci nella tratta da nave-mare a gate portuale, con la drastica riduzione dei tempi (costi) di consegna delle merci.
TPCS mostra il tracking delle merci gate porto – nave mare (partita) delle merci in export e nave mare (in arrivo) – gate porto, come da standard comunitari richiesti.
Queste modalità favoriscono in sicurezza la reale razionalizzazione e l’accorciamento della catena logistica (a parere degli spedizionieri doganali da molti ricercata, ma non ancora realizzata) ponendo a disposizione del porto di Livorno, degli operatori logistici e degli Uffici di controllo e, quindi, dell’economia nazionale, strumenti all’avanguardia non meno avanzati di quelli in dotazione ai “mitici” porti del nord Europa.

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Pubblicato il
16 Aprile 2014

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