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Cento navi nei cantieri con la propulsione Lng

E il Qatar annuncia la prima grande stazione di rifornimento per le unità a gas liquido – Il problema dei carburanti a zero zolfo e i ritardi nel Mediterraneo

DOHA – La tecnologia motoristica navale con l’utilizzo come carburante del gas naturale liquido Lng sta spingendo sull’acceleratore. E mentre i registri navali confermano che ci sono già cento navi a GNL in costruzione o in ordine nei cantieri – specie nel Far East – il Qatar ha annunciato che sta realizzando la prima stazione di rifornimento dello stesso Lng per le navi.
[hidepost]Sta già nascendo una “piattaforma” in grado di rifornire le navi di Lng con il gas liquefatto che è prodotto dallo stesso Qatar. Probabilmente il centro navale rifornimento a Doha sarò pronto entro la fine dell’estate. E nel frattempo è arrivato un regolamento, per il momento valido in particolare nel Medio Oriente, che cerca di coprire i buchi ancora esistenti per il trasporto, lo stivaggio e il rifornimento del gas liquido per le navi.
A incentivare l’utilizzo del gas Lng per la propulsione navale non sono solo gli indubbi vantaggi per l’ambiente e la relativa facilità dell’estrazione del gas: a fugare ogni dubbio sulla convenienza ci sono anche le nuove normative dell’IMO che obbligheranno a breve le navi a ridurre drasticamente lo zolfo nei carburanti tradizionali, il che comporterà notevoli aumenti di costo del fuel (si è parlato di incidenze di 50 dollari a teu per un trasporto transoceanico). Per di più i carburanti a zero percentuale di zolfo sono difficili da trovare e mal si adattano ai moderni motori navali, al contrario del gas liquido. Da qui la corsa alla conversione o alla nascita di nuove motorizzazioni, che vede il traguardo di una forte percentuale di navi a Lng posto al 2020 dall’UE come già anticipabile almeno di due o tre anni.
Per l’Europa siamo alle solite: si va a due velocità. Mentre nel nord e nel Baltico il carburante Lng è già diffuso e le stazioni di rifornimento navali pure, in Mediterraneo, che pure è un mare estremamente sensibile – siamo in ritardo sia con i regolamenti che con la rete. Si stanno velocemente attrezzando Barcellona e Marsiglia, mentre il terminal offshore livornese della Olt Toscana potrebbe rapidamente diventare la prima stazione di rifornimento navale italiana. Sempre che le “non leggi” e la burocrazia italiana non ci tengano, come sempre, il freno tirato.
A.F.

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Pubblicato il
7 Giugno 2014

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