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Assoporti, urge riforma

Il presidente dell’associazione delle Autorità portuali su ruolo e funzioni del cluster marittimo

Pasqualino Monti

Il presidente di Assoporti Pasqualino Monti ha scritto per il nostro giornale la seguente nota a margine della Naples Week.

NAPOLI – Lo diciamo da anni, molto spesso inascoltati, talora corresponsabili di non aver sfondato per tempo i muri di indifferenza e ignoranza, che, sia nei palazzi della politica, sia in quelli dell’impresa, circondano da sempre il nostro settore. Porti e trasporti marittimi rappresentano, anche comparati con altre modalità di trasporto, il più importante asset strategico del sistema Italia.
Dall’efficienza dei porti, dai trasporti marittimi e dal raccordo razionale di questi nella catena logistica dipende in modo diretto la competitività delle imprese che si confrontano sul mercato dell’export e dell’internazionalizzazione, dipende lo sviluppo dell’economia di intere aree del paese, dipende la valorizzazione delle potenzialità turistiche, dipende anche la capacità di dare risposte alle sempre più pressanti istanze di sostenibilità ambientale.
[hidepost]E’ da questo punto di vista, da una consapevolezza nuova circa la necessità di far comprendere ruolo e funzioni che non sono di interesse esclusivo di un ristretto club di operatori, ma che sono vitali per la collettività e l’avvio di un percorso di ripresa, che Assoporti guarda con interesse a tutti i tentativi di accendere i riflettori su questo settore.
Molto spesso il bisogno di comunicare non si concilia con l’attenzione di chi questi messaggi dovrebbe ricevere e comprendere. Esiste ancora la tendenza a parlare fra noi, raccontare le nostre storie e i nostri problemi a chi già li conosce e come noi ne subisce le conseguenze.
Solo la condivisione e la comprensione potrà accrescere, a tutti i livelli, la percezione dell’effettivo peso dell’economia marittimo-portuale dal punto di vista della ricchezza generata e dell’occupazione nonché per aspetti, forse meno evidenti ma parimenti importanti dall’innovazione alla ricerca.
E’ certo il caso dei porti che, in qualità di presidente di Assoporti, mi onoro di rappresentare. Il difficile e interminabile iter delle norme per una riforma del settore stanno dimostrando che il messaggio non è ancora passato: non si è ancora capito che i tempi del mercato sono distanti anni luce da quelli con cui si concretizzano i processi decisionali e normativi nel nostro paese: i porti devono essere oggi posti nelle condizioni operative, di governance e finanziarie, di effettivamente integrare l’anello marittimo e quello terrestre della catena logistica e di coordinare i poteri pubblici interessati con l’attività dei privati. Rafforzando i porti si pone il paese in condizione di non essere “usato” rispetto, da un lato, dai grandi carrier marittimi e, dall’altro, dai grandi operatori logistici, ma di diventare protagonista in quanto porta sud dell’Europa.
Pasqualino Monti

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Pubblicato il
28 Giugno 2014

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