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Il presidente di ANCE Livorno vice dell’associazione Toscana

Il forte impegno di Stefano Frangerini anche sull’internazionalizzazione in ambito portuale – Le prospettive del settore

Stefano Frangerini

LIVORNO – Come rende noto la Confindustria livornese, l’ANCE Toscana ha colto la sfida della crisi che sta colpendo drasticamente il settore dell’edilizia eleggendo nella squadra del nuovo presidente regionale Riccardo Spagnoli, con il ruolo di vicepresidente (con delega ai Lavori Pubblici) l’attuale presidente di Ance Livorno, il geometra Stefano Frangerini.
L’imprenditore, con i suoi 37 anni di attività, ha dato la sua disponibilità alla riconversione di questo settore per coniugare tradizione ed innovazione come il settore edile richiede.
Alla guida dell’Associazione Ance di Livorno in qualità di presidente, Stefano Frangerini ha dato vita ad incontri per la riqualificazione urbana, cominciando dagli edifici pubblici.
[hidepost]Ha promosso presso gli Enti provinciali e regionali azioni di partenariato pubblico e privato attraverso forme di project financing e protocolli d’intesa per realizzare e accrescere la capacità di attrarre investimenti europei, nazionali e regionali, per lo sviluppo e la crescita del nostro territorio. Infatti il protocollo firmato quest’anno con l’Autorità portuale di Livorno – sottolinea Confindustria Livorno – sta dando il via ad una sinergia di progetti nell’ambito dell’internazionalizzazione, dell’efficientamento energetico, della riqualificazione edilizia per l’uso razionale delle infrastrutture esistenti, del patrimonio del porto operativo e delle piattaforme logistiche ad esso funzionali e dell’ innovazione di processo per favorire l’uso di tecnologie a basso impatto ambientale per ridurne l’impatto antropogenico.
L’impegno del vice presidente regionale nell’ambito dei Lavori Pubblici sarà coniugato con l’interesse della categoria a promuovere nuovi metodi e prassi avanzate per il contracting in direzione di una sempre maggiore efficienza, trasparenza ed economicità.
All’interno di ANCE Livorno è nato un progetto, accolto dalla presidenza e da tutta la giunta di Ance regionale, che ha lo scopo di sostenere la trasparenza e l’efficienza di una governance e delle best practies che attualmente sono il tallone d’Achille di tutti gli enti che non conoscono lo stato dell’arte del loro patrimonio pubblico, in buona parte da riqualificare. La medesima governance può esser applicata anche al privato, tenendo conto del fatto che più del 50% degli edifici residenziali ha oltre 40 anni e necessita di pesanti processi di riqualificazione.
Il settore dell’edilizia, dai dati ufficiali della Cassa edile di Livorno e provincia, ha visto perdere in soli 6 anni quasi il 50% delle aziende iscritte all’ente. Si è verificata una lenta e costante emorragia di posti di lavoro con oltre 3700 iscritti nel 2.007 e appena 2.100 al giorno d’oggi, ovvero una perdita di 1600 lavoratori! La situazione è stata determinata da una paralisi finanziaria che ha colpito in primis il settore immobiliare e a cascata tutta l’edilizia pubblica e privata.
Stefano Frangerini si dice pronto a valutare un’opportunità reciproca di concreta collaborazione con gli Enti per offrire possibilità di lavoro alle imprese del territorio che nonostante le difficoltà stanno investendo per la loro formazione, crescita ed evoluzione. Questi sforzi vengono effettuati dalle aziende anche per i propri lavoratori che in molti casi stanno comunque e purtroppo uscendo seppur lentamente dal settore sempre più stretto dalla morsa della deflazione e della carenza di lavoro. Ed è proprio grazie alla sinergia tra la Scuola Edile Livornese ed Ance Livorno, in rete con altre realtà formative del settore, che si stanno studiando e attuando nuovi progetti formativi innovativi.
Continua il presidente Frangerini, “Formare i giovani e favorire processi di formazione per le imprese sia nello start up sia per quelle già strutturate nel territorio, lo riteniamo un percorso obbligato per garantire competenze, professionalità e stabilizzazione dei posti di lavoro. Il mercato sta cambiando con una ferocia direi inaudita per la nostra classe imprenditoriale, sia nei contenuti tecnologici che nel modello organizzativo del sistema impresa. Infatti il mercato, sempre più erudito, richiede più conoscenza, più innovazione, più integrazione di processo e di tecnologia per soddisfare i bisogni sociali e abitativi nei cambiamenti di stili di vita rimodulati nello spazio, nel tempo e nell’ambiente, percepiti sempre più come valori qualitativi principali”.

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Pubblicato il
20 Settembre 2014

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