Il TDT investirà ancora 23 milioni e presto apre agli ingressi di notte
Iluminazione notturna del canale di accesso, dragaggi nelle aree critiche, ulteriore potenziamento dei servizi e rivendicazione del ruolo di unico terminal fullcontainers del porto – L’importanza delle ferrovie e l’impegno per la piattaforma Europa

Luca Becce (a sinistra) ed Enzo Raugei.
LIVORNO – L’occasione è stata l’annuncio ufficiale del ritorno di Zim al Terminal Darsena Toscana dal 1º ottobre con il servizio ZCA in joint con Hapag-Lloyd. Si parte con la “Zim Monaco” e – come ha sottolineato un Luca Becce evidentemente soddisfatto – il servizio consentirà a Zim connessioni dirette da Livorno con gli Usa, sia costa Est che Golfo e costa Ovest. Inoltre – ha aggiunto l’amministratore delegato del TDT – l’operatività dei nuovi servizi connessa a quelli già presenti (Sud America Est) offrirà spazi per Caraibi, US West Coast, West Africa e anche connessioni con e da Israele, Egitto, East Med e Middle East.
[hidepost]In sostanza, un forte potenziamento di Livorno come fulcro logistico strategico per i traffici in particolare con le Americhe.
Ma Luca Becce, che aveva a fianco il presidente di Cilp Enzo Raugei anch’egli visibilmente soddisfatto, ha preso l’occasione dell’annuncio Zim per approfondire il tema che più gli sta a cuore in questi giorni: la “nuova stagione” del porto livornese e del TDT. Una stagione piena di prospettive concrete per far ripartire tutto il porto.
Significativa ed approfondita l’analisi di partenza: i tanti annunci del poi abortito P3 Network hanno spinto le grandi compagnie che non ne facevano parte a svincolarsi da porti dove i big dello stesso P3 avevano annunciato di attestarsi: e Livorno si è ritrovato in posizione ottimale, sia grazie all’efficienza del TDT – per lungo tempo sottoutilizzato causa strettoie d’ingresso, fondali e blocchi notturni – sia grazie a nuovi interventi di razionalizzazione e di rilancio.
Nel concreto: entro novembre sarà finalmente eliminato (per l’intervento finanziario dello stesso TDT) l’anacronistico divieto di ingresso e uscita delle navi fullcontainers (fino a 300 metri di lunghezza) di notte grazie a un sistema di illuminazione di tutto il canale di accesso con luci sia su pali che subacquee, messo a punto con la piena collaborazione dei piloti e dell’Autorità marittima; in tempi altrettanto rapidi saranno ulteriormente dragati – su impegno dell’Autorità portuale – i tre punti critici che condizionano oggi le navi da 7 mila teu che rappresentano il target livornese agognato e cioè la bocca sud, il canale del Marzocco e il molo Italia, infine a conferma della fiducia del GIP (Gruppo Investimenti Portuali) oggi socio di maggioranza del TDT, dopo i già spesi 85 milioni di euro nel terminal ne saranno investiti altri 23 entro il 2018, negli accordi che hanno portato all’allungamento della concessione al terminal stesso fino al 2031. Sempre in termini concreti, giocano a favore della prevista crescita del terminal e dei suoi volumi di traffico gli attuali accordi internazionali tra grandi compagnie già clienti per un’eventuale P2: e gli impegni recentemente sottoscritti per i collegamenti ferroviari della darsena alla rete FS, che renderanno il TDT uno dei più efficienti terminal portuali italiani anche in chiave di intermodalità.
Becce ha voluto utilizzare il momento di importanti prospettive per il porto anche per alcuni chiarimenti su operatività e progettualità. Progetti: il TDT si candida senza mezzi termini a gestire la piattaforma Europa ed anche a investirvi per la costruzione, ritenendo che il futuro porto dei container non possa che essere quello. Operatività: il piano regolatore del porto in fase di approvazione a Roma “chiarisce che il TDT è l’unico terminal fullcontainers del porto, a fronte di altri che possono anche operare con i containers, ma che hanno caratteristiche multipurpose”. Che vuol dire? Vuol dire – ha ribadito Becce – “che il terminal Lorenzini dell’amico Ennio, che tra parentesi stimo molto, può lavorare anche navi che portano una certa quantità di teu, ma sarebbe fuori luogo che avesse licenza di operare le fullcontainers”. Nella sostanza, è un invito ad avere chiarimenti concreti nella divisione dei traffici sul porto, ma anche a non farsi la guerra (le “guerre di pollai” tante volte richiamate) e di operare tutti insieme, in stretta collaborazione, facendo squadra, per approfittare del momento di grandi prospettive per il porto. Msc ha annunciato di voler incrementare del 40% i traffici su Livorno: e quindi ce n’è per tutti, specie se non ci si combatte.
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