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Sicurezza ambientale task force all’Elba

Complessa esercitazione sulla simulazione di un maxi-sversamento in mare di nafta

Silvia Velo

ROMA – Sicurezza ambientale marina: si è svolta il 16 e 17 settembre l’esercitazione condotta da Italia, Francia e Monaco simulando un incidente navale, tra una petroliera ed una portacontainer, con sversamenti a mare di circa 80mila metri cubi di olio combustibile, e l’immediato intervento di una task force internazionale antinquinamento.
L’esercitazione, alla presenza del sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo, si è svolta nelle acque territoriali italiane, a circa 6 miglia a nord dell’Isola d’Elba, zona ecologicamente sensibile (Santuario Pelagos/Arcipelago toscano), a forte traffico marittimo, in un contesto realistico per cui i mezzi aeronavali coinvolti sono stati chiamati ad operare, senza preavviso, direttamente dai rispettivi porti di assegnazione.
[hidepost]Come ogni anno, anche la Guardia costiera italiana ha partecipato all’esercitazione Ramogepol 2014 mettendo a disposizione propri assetti aeronavali. Oltre a 5 motovedette con funzioni di coordinamento in mare e controllo del traffico marittimo e con compiti di circoscrizione e contenimento di sostanze inquinanti, sono stati impiegati un elicottero AB 412 e un velivolo ATR 42 della Guardia Costiera. Quest’ultimo, dotato di sofisticate strumentazioni elettroniche per il telerilevamento ambientale, consente l’individuazione di potenziali forme di inquinamento anche al fine di prevedere e garantire il tempestivo intervento dei mezzi disinquinanti. L’aereo ATR 42, impiegato dal Corpo in attività di controllo ambientale è stato recentemente impegnato nel monitoraggio delle acque del Giglio interessate dalle operazioni di rimozione della Costa Concordia e durante il suo viaggio di trasferimento del relitto verso il porto di Genova. Il telerivelamento ha trovato inoltre concreta e diretta applicazione nella lotta al fenomeno illegale dei roghi di rifiuti abbandonati, nella cosiddetta “Terra dei fuochi”, fungendo anche da deterrente contro gli illeciti ambientali. Alla esercitazione ha preso parte una petroliera, messa a disposizione dall’Eni, attorno alla quale è stato simulato un incidente con dispersione in mare di sostanze inquinanti.
L’Accordo RA.MO.GE, entrato in vigore nel 1981 tra i tre Paesi firmatari, Francia, Italia e Monaco, tutela le acque del Mediterraneo, dalla foce del Rodano alla foce del fiume Magra e promuove un’effettiva collaborazione internazionale tra gli Stati rivieraschi nella protezione della biodiversità e nella lotta agli inquinamenti marini. In particolare, il suo strumento operativo, il RAMOGEPOL PLAN, garantisce una risposta internazionale coordinata agli oil spill che si verifichino nelle acque marine oggetto dell’Accordo; per l’Italia, si fa riferimento al Mare Ligure ed alla Toscana.
Nell’ambito dell’esercitazione, sono intervenuti numerosi mezzi aerei e navali di Italia e Francia, con la partecipazione della Spagna quale nazione associata, assieme a numerosi esperti e tecnici del settore dei Paesi coinvolti.
Per l’Italia erano in azione tre mezzi navali del ministero dell’Ambiente specializzati per l’antinquinamento, quattro unità marittime, un aereo e un elicottero della Guardia Costiera e un pattugliatore navale della Marina Militare.
Per la Francia sono stati impiegati due rimorchiatori con attrezzature specializzate e un aereo. Sono arrivati, inoltre, un aereo della Spagna ed una nave della Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA). Tutta l’operazione è stata coordinata, a livello strategico, dal ministero dell’Ambiente, ed a livello operativo, dalla Guardia Costiera Nazionale.
Mercoledì pomeriggio, a Portoferraio, presso l’Hotel Airone, si è svolta la seduta sui risultati dell’esercitazione alla presenza del sottosegretario Silvia Velo.

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Pubblicato il
20 Settembre 2014

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