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Camera di Commercio con più “Blue economy”

Il documento del consiglio direttivo che impegna sulla riforma – I punti da rivedere nella struttura e negli obiettivi in vista del bilancio di previsione

Sergio Costalli

LIVORNO – La Camera di Commercio ha varato con una lunga riunione di consiglio direttivo le linee di programma 2015, in vista della seduta di dicembre in cui dovrà essere approvato il bilancio di previsione. E a fronte della minaccia del disegno di legge governativo che taglia già dal 2015 del 35% la fondamentale entrata, i diritti annuali, il consiglio ha deciso di non arrendersi. Anzi, passa al contrattacco – come ha spiegato il presidente Sergio Costalli – su tre principi fondamentali: semplificazione amministrativa, innovazione e dinamicità, centralità dell’utente. Costalli e il suo consiglio giurano che proveranno a razionalizzare, ma anche a battere strade relativamente nuove, tutte indirizzate a una più approfondita soddisfazione dell’utente, ovvero al servizio.
[hidepost]In un lungo documento approvato nella riunione si ipotizza, con articolati passaggi, un programma in cinque anni “per rilanciare Livorno e la sua economia attraverso la valorizzazione delle infrastrutture, delle tipicità, delle eccellenze e della cultura d’impresa”.
Si è già cominciato – ha detto Costalli – con una attenta analisi sulle performances dei vari settori camerali, con tanto di relazione presentata e discussa. Inutile dire che si è messo il dito su alcune criticità: servizi da migliorare ancora, costi probabilmente eccessivi, burocrazia. Roba da specialisti, sui quali si lavora e si lavorerà. L’hanno chiamato esame dei processi interni. Interessante anche è l’individuazione di “linee di sviluppo” di cui si è parlato anche in altre occasioni sulle quali si proverà ad entrare sul piano concreto. Come la “Blue economy”, che riguarda tutto quello che può venire dal mare sul piano della crescita economica: dai porti turistici alla pesca, dalla crescita dello short sea shipping (SSS) all’informazione e alla gestione dei flussi dei croceristi. E non mancano i programmi più spiccatamente culturali, come la valorizzazione della biblioteca storica dell’ente. Ma il punto focale è probabilmente quello in cui si indica la volontà di “ulteriormente responsabilizzare dirigenti e personale verso il raggiungimento di obiettivi di breve termine utili ai più articolati obiettivi a lungo termine”. Insomma, tutti insieme, con passione, impegno e specialmente con fiducia che l’ente non sarà cancellato dalla riforma.

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Pubblicato il
1 Novembre 2014

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