Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Confetra su terminal e crociere

Nereo Marcucci

ROMA – La “circolare Caliendo” sui servizi alle navi da crociera dei terminal in concessione a terzi soggetti ha suscitato qualche vespaio di interpretazioni; sulle quali è intervenuto con una sua nota il presidente di Confetra Nereo Marcucci.
“Ritengo opportuno segnalare, soprattutto agli organi di stampa che le hanno dato particolare risalto – ha scritto Marcucci – che la circolare del direttore generale Porti del ministero delle Infrastrutture e Trasporti del 22.10.2014 ha per oggetto “chiarimenti in materia di operazioni e servizi portuali, gestione stazioni marittime e servizi di supporto ai passeggeri”, cioè una materia abbastanza marginale nel governo dei porti nazionali, che raramente ha dato luogo a divergenze interpretative: divergenze che in un solo caso sono arrivate al Consiglio di Stato (sentenza 4667/2014).
[hidepost]La circolare quindi non interviene sulla applicazione della più complessa e rilevante normativa sulle concessioni portuali e sui diritti dei Terminalisti che anzi viene confermata. Il terzo capoverso della circolare, che in alcune versioni giornalistiche avrebbe determinato il ricorso di Confetra al TAR del Lazio a difesa dell’efficienza operativa dei terminal portuali, è chiarissimo e poco si presta a forzature interpretative presenti o future visto che stabilisce (repetita juvant) che “è ammissibile l’attracco a banchine in concessione di altri soggetti, compatibilmente con le esigenze del Terminal, di navi da crociera o passeggeri ove ciò risulti necessario per esigenze del porto e sia appositamente previsto nell’atto concessorio”.
La circolare, quindi, niente aggiunge e niente toglie – conclude il presidente di Confetra – a quanto le diverse Autorità portuali a Napoli, Salerno, Livorno, Spezia, ecc. hanno fatto allo scopo di non perdere né traffici commerciali né traffici passeggeri a causa della scarsità di attracchi; come certamente non legittima l’inversione nel diritto di accosto tra le navi del terminalista e quelle da crociera, che può avvenire solo per accordi con quei terminalisti che siano attenti anche a questo aspetto dell’attività portuale”.

[/hidepost]

Pubblicato il
12 Novembre 2014

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio