Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Con il “Jolly Quarzo” i treni veloci per La Mecca

In tre anni verranno trasportati 36 convogli speciali ordinati in Spagna dall’Arabia Saudita

GENOVA – L’alta velocità ferroviaria fra le due città sacre dell’Islam, Medina e La Mecca, opera oggi su un percorso dei pellegrini musulmani vecchio di secoli.
Adesso arriva una commessa da oltre 6,7 miliardi per la fornitura di 36 convogli prodotti in Spagna e destinati a correre a oltre 300 chilometri all’ora su quella che è già stata definita la “Ave (alta velocità) del deserto”.
L’operazione è resa possibile dall’alleanza funzionale fra due imprese a matrice familiare: la spagnola Talgo, capofila di un gruppo di aziende spagnole, che forniranno in tre anni i 36 treni all’Arabia Saudita e il gruppo armatoriale italiano Ignazio Messina & C al quale è stato affidato il compito di trasportare i 36 convogli che partiranno dal porto spagnolo di Barcellona per essere sbarcati a Jeddah in Arabia Saudita..
[hidepost]L’obiettivo è di far partire il nuovo servizio ad alta velocità entro il dicembre 2016. La finalizzazione del contratto è avvenuta attraverso la negoziazione coordinata dalle branches spagnole della società di spedizioni e logistica internazionale Jas Forwarding Worldwide che fa capo all’imprenditore Biagio Bruni.
Questi sono alcuni degli elementi che fanno dell’appalto, una commessa-simbolo e un riconoscimento anche del livello di efficienza e di affidabilità della flotta genovese; che non casualmente schiera su questa operazione una delle sue navi piú nuove, la “Jolly Quarzo”. Primo esemplare delle otto piú grandi ro-ro container operanti nel mondo costruite e in costruzione nei cantieri coreani, cinque delle quali già in servizio sulle linee oltre Suez.
Il primo treno è stato imbarcato nei giorni scorsi nel porto di Barcellona ed è arrivato nel porto saudita di Jeddah il 22 dicembre. Seguiranno – come detto – altri 34 treni gemelli, piú un 36esimo convoglio che sarà destinato esclusivamente al servizio della famiglia reale saudita: il “Talgo Real” – come è già stato battezzato – trasporterà un massimo di 60 passeggeri, contro i 417 che troveranno posto sulla versione normale del Talgo 350 (questo il nome del modello ferroviario fornito all’Arabia), e ovviamente sarà caratterizzato da rifiniture uniche.
I convogli sono stati progettati e realizzati con una speciale forma e prese d’aria che consentiranno di viaggiare alla velocità di 300 chilometri orari non temendo i rischi derivanti dalla sabbia del deserto.
Significativo – come detto – che al successo dell’operazione siano state chiamate imprese a carattere familiare che hanno conquistato una posizione leader grazie alla qualità del servizio e all’expertise specifica su talune rotte e aree di mercato. Fattore sottolineato a Barcellona dal presidente del gruppo Talgo, De Palacio y De Oriol, e da Ignazio Messina, Ceo della compagnia di navigazione italiana.

[/hidepost]

Pubblicato il
24 Dicembre 2014

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio