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Piattaforma Europa e i serpenti sotto le foglie

LIVORNO – E vabbè, ci sono a breve le elezioni amministrative toscane per le quali Pd e 5 Stelle si stanno scambiando bastonate da orbi. E vabbè, tra i temi roventi c’è l’economia livornese, dove il sindaco pentastellato è all’offensiva specialmente sul fronte del porto, alla ricerca del tallone d’Achille di quel piano regolatore portuale che gli è stato fatto ingoiare: e che avrebbe individuato nella piattaforma Europa.
[hidepost]E vabbè, stampa quotidiana e vari blog ci hanno inzuppato, con il supporto delle truppe cammellate dei due schieramenti, peraltro senza che ci siano stati – al momento – veri vincitori e veri vinti.
Si è arrivati però a un punto fermo: l’Authority ha convocato per mercoledì prossimo 13 il comitato portuale per fare il punto “sulle problematiche e sulle progettualità della Piattaforma Europa”. Dettaglio non marginale: la convocazione è stata fatta d’urgenza, su richiesta ufficiale – sparata anche sui giornali – del sindaco, che si è detto preoccupato dai dettagli sui fondali previsti per la Piattaforma Europa, che lui teme siano insufficienti in vista dei futuri traffici.
Non val la pena di riprendere il velenoso scambio di sarcasmi che è intercorso tra Authority portuale e palazzo comunale sui previsti (o non previsti) fondali della sognata piattaforma, con tanto di coda anche su millantati “niet” della BEI a finanziare una parte. I chiarimenti arriveranno, si spera, dal comitato portuale di mercoledì e dalla quasi contemporanea visita dei massimi dirigenti della BEI di Roma al porto, annunciata per il 15 e 16 maggio. Ma c’è anche da mettere in conto un non secondario dettaglio: che si sta parlando di chiarimenti su un progetto che di chiaro ha ancora soltanto la filosofia di fondo, mentre tutta la parte tecnica deve ancora essere definita nella gara di project-financing che dovrà decretarne il passaggio dal libro delle proposte (stavo per dire: dal libro dei sogni) ai fatti concreti.
Tanto rumore per nulla, volendo parafrasare Shakespeare? Attenzione, perché in attesa della piattaforma Europa (se andrà bene, operativa tra sei/otto anni) il porto non può permettersi di ignorare i problemi urgenti da risolvere: la gara del comparto bacini che rischia di condizionare la cantieristica dello yachting, la gara della Porto 2000 che si tira dietro epocali riassetti delle aree (calata Orlando ma anche molo Italia e suo accesso stradale), il tanto urgente riassetto del comparto ro/ro che coinvolge sponda Est della Darsena Toscana, Darsena 1, terminal privati sul canale industriale eccetera. Problemi veri, concreti e urgentissimi, sui quali sembra esserci un atteggiamento restio ad entrare forse perché, come diceva un certo Craxi, quello che fa più paura e camminare dove s’immaginano tanti serpenti sotto le foglie…
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
9 Maggio 2015

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