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Identikit della Piattaforma Europa

Riferiti i dettagli tecnico-economico e le varie possibilità sui fondali – La polemica tra il governatore Rossi e il sindaco Nogarin

Enrico Rossi

LIVORNO – Un’informativa completa, dettagliata e non senza qualche spunto di velata ironia: così in comitato portuale l’Authority labronica ha riferito lo stato dell’arte sulla Piattaforma Europa, cioè il porto del futuro da ribaltare verso il made dagli attuali riempimenti delle due vasche di colmata. Erano presenti anche il governatore della Toscana Enrico Rossi, che della piattaforma si è detto non solo sponsor ma anche “azionista e controllore” e il sindaco Filippo Nogarin, cui sono andate – non senza immediate risposte – alcune delle frecciate del resoconto fatto dal segretario generale dell’Authority Massimo Provinciali. Il tutto, ovviamente, nel più assoluto fair-play dei rapporti istituzionali; dove le deroghe ci sono state fuori dal palazzo Rosciano, quando sia Rossi sia Nogarin si sono sfogati nelle interviste volanti.
[hidepost]La sostanza dell’incontro è stata quella più volte anticipata anche su queste colonne: la piattaforma Europa è al momento un impegno ufficializzato dal piano regolatore generale del porto, ma i suoi dettagli tecnici (ed anche economici) saranno decisi con la gara del project-financing da varare entro il mese prossimo. I richiami dei consulenti (Ocean Consulting) e dello stesso Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, di considerare l’eventualità di fondali oltre i 16 metri indicati dal progetto di massima, sono stati definiti nel dibattito “già acquisiti da tempo”, ma ovviamente da valutare sulla base di svariati parametri: la tipologia di navi cui la Piattaforma sarà realisticamente destinata (nessuno punta ai giganti da oltre 18 mila teu, anche se al momento non sono totalmente da escludere: lo deciderà l’eventuale vincitore del Project financing in base alle sue prospettive); i costi dei milioni di tonnellate di sabbia e fanghi da rimuovere in più e la loro destinazione di smaltimento; i tempi di realizzazione. Sui tempi il governatore Rossi è stato molto netto: occorre partire prima possibile e avere la Piattaforma Europa entro i prossimi 6 anni, altrimenti Livorno rischierà grosso. Il sindaco, in risposta alle assicurazioni sulla possibilità di andare oltre i 16 metri sui fondali, si è detto ugualmente preoccupato, ed ha insistito sulla necessità di un più severo controllo delle caratteristiche tecniche del nuovo porto per non rischiare un’opera inutile. Insomma, ha tenuto il punto, ignorando la velata tirata d’orecchie di Rossi che il giorno prima lo aveva invitato, da una tribuna elettorale, a “cacciare almeno un milioncino di euro come partecipazione del Comune alla più grande opera mai prospettata per il rilancio dell’economia di Livorno”. Da capire: siamo in campagna elettorale e tutto fa brodo.

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«Oggi siamo tutti qui per cercare di far diventare Livorno uno tra i porti più importanti d’Europa – ha detto il governatore Rossi in comitato – e se abbiamo investito molto come Regione vuol dire che ci crediamo».
Per Rossi il fatto che lo Stato abbia promesso di contribuire con 50 milioni di euro alla realizzazione dell’opera è di per sè significativo: «Vuol dire – ha spiegato – che il Governo crede nel progetto e ci invita a procedere speditamente. Per questo chiedo al presidente Gallanti di accelerare e di impegnarsi a pubblicare il bando di gara entro luglio».
Per Gallanti già a giugno si aprirà la fase di scouting (la fase esplorativa con le missioni promozionali all’estero) per arrivare a fine luglio con l’indizione del bando di gara per la ricerca del promoter, con l’ok di tutta la comunità portuale. Bastian contrario Nogarin che ha criticato persino le modalità con cui l’Autorità Portuale ha affidato all’ATI Ocean Shipping Consultants-D’Appolonia l’incarico di redigere gli studi. «Il report è di dubbia qualità – ha detto ancora – ed è costato troppo alla collettività, più del doppio rispetto al costo medio degli studi oggi in circolazione».
«Le affermazioni del sindaco sono gravi – ha risposto il segretario generale, Massimo Provinciali – lo studio, così come ogni prodotto dell’intelletto che riguarda il genere umano, è migliorabile, ma come responsabile della macchina amministrativa dell’Ente non posso tollerare che si sospetti che l’Autorità Portuale sia venuta meno al principio della trasparenza e della legalità. Se Nogarin ha una idea alternativa di sviluppo del porto a quella della Ocean Shipping Consultants, presenti uno studio che abbia un livello di dignità scientifica pari a quello che abbiamo oggi presentato».
In Comitato Portuale si sono tutti espressi perché si proceda speditamente con l’iter di realizzazione della Piattaforma Europa.
«Se ciò che è stato presentato – ha detto il rappresentante degli imprenditori, Umberto Paoletti, riferendosi al report della OSC – non risponde ai desideri del sindaco, mi aspetto che lo stesso si faccia carico di predisporre una proposta alternativa che abbia la stessa portata e le stesse caratteristiche. Per intanto, si vada avanti con la massima sollecitudine, senza sollevare ulteriori obiezioni».
«Provo fastidio – ha detto il presidente della Camera di Commercio, Sergio Costalli – un fastidio che genera preoccupazione per il futuro. Se non siamo uniti, se tutti assieme non teniamo la barra a dritta sull’importantissima partita della Piattaforma Europa, rischiamo seri guai. I tempi devono essere rispettati e con convinzione».
«Più che voler stimolare delle riflessioni – ha dichiarato il rappresentante delle imprese portuali, Enzo Raugei – mi è sembrato che il sindaco abbia dato libero sfogo alla propria pulsione inquisitoria nei confronti dell’Authority. L’Ocean Shipping Consultants è tra le migliori società di consulenza al mondo e la sua analisi merita rispetto, credo sia dovere di tutti andare avanti con l’iter».
Dello stesso avviso anche il rappresentante dei lavoratori, Maurizio Strazzullo, che pur chiedendo all’Authority doverosi chiarimenti rispetto alle “perplessità” sollevate dal sindaco, ha auspicato che, nell’interesse di tutta la comunità, si vada avanti con la pubblicazione del bando di gara.
Sulla gara, il presidente dell’Apl, ha annunciato che stipulerà presto con l’Authority anti-Corruzione di Cantone una convezione sul controllo della trasparenza e della liceità di tutte le procedure che, durante la fase esecutiva, porteranno alla realizzazione della Piattaforma Europa. «Trovo sia un’ottima idea – ha detto Rossi – in questo modo ci mettiamo al riparo da sorprese che in corso d’opera potrebbero diventare esiziali».
Quanto allo studio della Ocean Consulting, il presidente della Regione Toscana, ha dedicato un’ultima battuta ai fondali e alla ipotesi di approfondirli anche a -18 metri: «Credo che la OSC faccia bene a richiamare l’attenzione sul fatto che il porto debba essere pensato per rispondere alle sfide del futuro prossimo – ha detto – se portare i fondali a -18 ci costasse relativamente poco potremmo pensare di adeguare subito i progetti, andando oltre i -16 metri oggi preventivati».

I COSTI E I TEMPI

LIVORNO – 800 milioni di euro, di cui 504,46 in project finacing e 300,68 a totale carico pubblico. Tanto costerà la Piattaforma Europa, secondo gli studiosi della società di consulenza D’Appolonia, che è emanazione del gruppo RINa. Gli esperti, che hanno stilato un piano economico finanziario che utilizza dal punto di vista tecnico i dati dello studio di fattibilità della prima fase della PE e dal punto di vista di mercato lo studio redatto dall’Ocean Shipping Consultant, hanno sottolineato in Comitato Portuale che il costo totale stimato per le opere civili della Piattaforma Europa comprensiva delle opere a totale finanziamento pubblico e di quelle finanziate attraverso la finanza di progetto, ha un costo di 606,62 milioni di euro, a cui andranno aggiunti i costi della progettazione, delle attrezzature e degli impianti di piazzale e banchina stimati in 198,52 milioni di euro.
Sulla base del cronoprogramma, la data di inizio dei lavori è ipotizzata per il 1º gennaio 2017. Visti i soldi investiti, l’investitore privato dovrebbe poter operare su una concessione di 50 anni per avere un ritorno dell’investimento.
Sulla base dei traffici previsti per la Piattaforma Europa si è stimato inoltre un introito a Teu di 110 euro. Si tratta di un importo riconducibile alla movimentazione di contenitori in imbarco e sbarco e ad altri servizi ausiliari.

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Pubblicato il
16 Maggio 2015

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