Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Celebrati a Civitavecchia i 150 anni delle Capitanerie

Illustrate le funzioni e le prerogative del Corpo – Il potenziamento della componente navale ed aerea e l’impegno nella salvaguardia della vita in mare

CIVITAVECCHIA – Lo splendido forte michelangiolesco del porto è stato teatro lunedì sera della solenne celebrazione del 150º anniversario delle Capitanerie di porto italiane, presenti le massime autorità ministeriali e numerosi ospiti. E’ stata la conclusione di una serie di celebrazioni avvenute un po’ in tutte le direzioni marittime nelle varie Capitanerie. Celebrazioni che hanno voluto non solo ricordare la storia e la realtà del Corpo, ma anche “mostrar bandiera” proprio nel momento in cui alcuni provvedimenti di riforma dello Stato hanno proposto di diminuire l’autonomia del Corpo stesso.
[hidepost]

Felicio Angrisano

Come ha illustrato nell’intervento di saluto il comandante, ammiraglio ispettore capo Felicio Angrisano, la Guardia Costiera svolge compiti relativi agli usi civili del mare ed è inquadrato nell’ambito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al quale si riconducono i suoi principali compiti istituzionali. Il Corpo, inoltre, opera in regime di dipendenza funzionale dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che si avvalgono della sua organizzazione e delle sue competenze.
In più, quale Corpo della Marina Militare, esercita, in regime di concorso, funzioni di ordine militare nelle forme tipiche stabilite dalla legge. Le Capitanerie, con la componente operativa di Guardia Costiera, garantiscono il soccorso in mare in qualsiasi condizione, anche estrema.
Tra le competenze la salvaguardia della vita umana in mare, della sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo, oltreché la tutela dell’ambiente marino, dei suoi ecosistemi e l’attività di vigilanza dell’intera filiera della pesca marittima, dalla tutela delle risorse a quella del consumatore finale. A queste ultime si aggiungono le ispezioni sul naviglio nazionale mercantile, da pesca e da diporto, condotte anche sulle navi mercantili estere che scalano i porti nazionali.
A supporto di tutte le attività istituzionali, il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera utilizza apparati e sistemi ad alta tecnologia per il monitoraggio del traffico mercantile e da pesca, distribuiti nei diversi centri di controllo dislocati lungo le coste nazionali.
In questi anni – è stato rilevato dagli interventi ufficiali nel corso della cerimonia – sono stati portati a termine i programmi di potenziamento della componente navale del Corpo, culminata nella costruzione di due nuovi offshore patrol vessel della classe 900 da 95 mt., “Nave Dattilo” CP 940 e “Nave Diciotti” CP 941 e di un supply vessel da 65 mt., “Nave Gregoretti” CP 920. Sono anche state acquisite motovedette classe 400 per la vigilanza pesca, nonché le più recenti unità navali classe 300 SAR – realizzate a Viareggio da Codecasa Due – specializzate nella ricerca e soccorso, capaci di operare in qualsiasi condizione meteomarina e dotate di grande autonomia, impiegate con maggiore intensità nelle acque del Canale di Sicilia per fronteggiare l’emergenza legata al fenomeno migratorio.
Anche la componente aerea è stata sviluppata con l’acquisizione del velivolo bimotore da ricognizione a lungo raggio ATR-42, e di ulteriori elicotteri AW 139 per le attività di soccorso in mare e tutela ambientale.
In questi contesti, a volte drammatici, a volte esaltanti, ma comunque sempre impegnativi e nuovi, il Corpo delle Capitanerie di porto – ha ricordato l’ammiraglio Angrisano – opera con la forza dell’impegno che consacra la vera essenza e la spiritualità dell’animus che ne sorregge, sprona ed illumina la storia centocinquantenaria.

[/hidepost]

Pubblicato il
22 Luglio 2015

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio