Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Canoni dei “Marinas” emendamento al ministero

Le proteste di Assomarinas e il blocco degli investimenti

ROMA – Per mettere i porti turistici in condizione di competere sul mercato globale – ha dichiarato il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio – è necessario innanzitutto agevolare gli investimenti.
[hidepost]“Purtroppo non sembra andare in questa direzione – dice Perocchio – la legge 296/2006, che ha ritoccato retroattivamente l’aumento dei canoni demaniali e contro la quale Assomarinas ha ritenuto indispensabile ricorrere alla Corte costituzionale e scrivere ai Ministri competenti. L’applicazione di tali aumenti anche alle concessioni demaniali già rilasciate, comprometterebbe l’equilibrio economico della gestione di molti porti turistici e allontanerebbe possibili futuri investitori”.
In particolare – sostiene Assomarinas – l’aspetto che la normativa non distingua tra chi abbia realizzato le strutture portuali con cospicui investimenti e chi abbia ottenuto la semplice gestione di una struttura già esistente viola l’art. 3 della Costituzione comportando l’applicazione di uno stesso canone a realtà del tutto differenti.
La previsione dell’aumento anche alle concessioni in essere viola, inoltre, il principio generale per cui il concessionario deve essere tenuto indenne, per tutta la durata della concessione, dal “rischio regolatorio” per cui si rende illegittima ogni modifica dei termini della concessione che non sia determinata da circostanze eccezionali ed imprevedibili.
“Dal momento che la disposizione, così come strutturata, determinerebbe l’eliminazione dei benefici connessi alle norme di semplificazione amministrativa e la paralisi degli investimenti già previsti per la riqualificazione, la ristrutturazione e la promozione dei nostri marinas, abbiamo presentato, conclude Perocchio, un emendamento al sottosegretario del ministero dell’Economia e delle Finanze Baretta affinché si intervenga in fase di redazione della Legge di Stabilità per risolvere una situazione anomala ed ingiusta che rischia di compromettere l’affidabilità dei rapporti tra Stato ed investitori privati”.

[/hidepost]

Pubblicato il
28 Ottobre 2015

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora