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Direzione Marittima Toscana all’assemblea Asamar: “Regole si, ma non burocrazia”

La riunione plenaria dell’Asamar.

LIVORNO – Per la prima volta il direttore marittimo della Toscana, nella fattispecie il capitano di vascello (Cp) Vincenzo Di Marco, ha voluto presenziare, pochi giorni dopo l’insediamento, una riunione plenaria dell’associazione degli agenti marittimi Asamar. Un incontro definito di grande importanza non solo simbolica per tutta la fascia costiera della regione: anche perché il direttore marittimo, che è anche comandante della Capitaneria di Livorno, si è dimostrato aperto non solo alla massima collaborazione, ma anche deciso a snellire per quanto possibile tutte quelle pratiche che ancora oggi rappresentano un calvario di adempimenti burocratici, comunicazioni ripetitive di documenti, orari spesso incompatibili, nel lavoro delle agenzie marittime a supporto degli arrivi e delle partenze delle navi.
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Fabio Selmi

Come ha detto lo stesso comandante Di Marco, “il rispetto delle regole della burocrazia non deve costituire una scusa per essere burocrati”. E alle parole sono seguiti anche gli impegni concreti. Accogliendo il suggerimento del vicepresidente di Asamar Fabio Selmi, ribadito da un articolato intervento dell’agente marittimo e terminalista Renzo Conti, il direttore marittimo della Toscana ha accettato di istituire nel più breve tempo possibile un tavolo ciclico – anche una volta ogni settimana, se necessario – intorno al quale far sedere agenti marittimi e ufficiali della Capitaneria per studiare insieme le soluzioni più idonee a snellire il lavoro di entrambe le componenti, nel rispetto delle regole ma anche velocizzando al massimo tutte le procedure. Un altro impegno, sempre su richiesta dell’Asamar, è stato preso sui diritti portuali perché l’attuale regime, giudicato nella sostanza una jungla con troppe variabili indipendenti, venga meglio codificato dando a tutti la stessa certezza del diritto.
Sulla “sicurezza produttiva” del lavoro in porto il comandante Di Marco si è soffermato a più riprese, ricordando che le Capitanerie operano in molteplici campi come braccio operativo di più ministeri con compiti di grande responsabilità e delicatezza; e spesso dovendo far capo a linguaggi informativi che all’interno della stessa organizzazione dello Stato e delle sue Agenzie non colloquiano tra di loro. La collaborazione tra le istituzioni e gli operatori – è stato ribadito a chiusura dell’incontro – è dunque la formula migliore e da perseguire con la massima apertura per trovare soluzioni ai tanti problemi sulle banchine.
Il tutto in attesa della circolare del comando generale delle Capitanerie, preannunciata dall’ammiraglio Felicio Angrisano, che punta con una specifica direttiva a standardizzare le “pratiche navi” nei porti nazionali. La riunione si è conclusa con un dibattito sui temi strettamente operativi con i due alti ufficiali di supporto al comandante Di Marco, il suo vice Nerio Busdraghi e il comandante Alberto Betti.

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Pubblicato il
28 Ottobre 2015

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