Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Shtandart, museo a vela ospite a Cala de’ Medici

E’ la riproduzione fatta a San Pietroburgo di una fregata di Pietro il Grande – Il programma

ROSIGNANO – Quasi come una nave fantasma d’altri tempi è giunta al Porto Turistico Marina Cala de’ Medici il veliero “Shtandart”, una nave per l’allenamento in alto mare e, allo stesso tempo, una nave museo che riproduce la fregata del XVIII secolo voluta dallo Zar Pietro I Romanov, detto Pietro il Grande, che svolse un ruolo cruciale nella storia della Marina Russa.
Shtandart, una fregata di oltre 30 metri di lunghezza, è stata costruita 15 anni fa all’interno di un capannone gigantesco affacciato sul Golfo di Finlandia, nei cantieri di Gazprom di Pietroburgo, da un gruppo di volontari appassionati.
[hidepost]Da allora naviga in tutta l’Europa con il giovane equipaggio internazionale a bordo. Quest’anno navigheranno per la prima volta nel Mediterraneo, ed è proprio nel contesto di queste navigazioni che la nave è approdata a Cala de’ Medici.
Il progetto “Shtandart” è stato creato per promuovere l’interesse per la storia marittima e consentire ai giovani di impegnarsi in qualcosa di utile, generando in loro al contempo competenza, autostima e capacità di lavorare in team. I volontari che preparano la nave per la navigazione e lavorano sul progetto hanno il diritto di navigare su Shtandart gratuitamente.
Si tratta di un progetto aperto a tutti che trasforma il sogno della navigazione avventurosa in realtà. A bordo, i giovani della Russia e del mondo si cimentano insieme nelle condizioni difficili del mare aperto. Nei porti stranieri, con orgoglio rappresentano le loro nazioni di origine e stringono legami positivi con altri paesi.
La fregata può ospitare 25 persone, di cui 6 fanno parte dell’equipaggio standard, mentre il resto è composto da giovani che intendono intraprendere la vita del mare, facendosi coinvolgere in questa entusiasmante avventura.

[/hidepost]

Pubblicato il
31 Ottobre 2015

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio