Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Pensar male e i conti senza l’oste

LIVORNO – Verrebbe da chiedersi: ma lo sono o ci fanno? Perché la paginata sul quotidiano Il Tirreno che spiegava con tanti dettagli come la disgraziata SPIL comunale si sarebbe salvata dal fallimento vendendo le aree di Paduletta alla General Electric, non è stata solo una bufala giornalistica: qualcuno al cronista gliel’ha somministrata, la polpetta al veleno.
[hidepost]Con il risultato di fare un inutile polverone su un tema delicato, quello delle aree nel porto: tanto più delicato in quanto c’è un dibattito aperto sia sul retroporto-interporto con le sue criticità, sia sulla stessa Paduletta.
Il vecchio detto di fare i conti senza l’oste, nella fattispecie, tira in ballo la Cilp. Possibile che in Municipio, ma anche a chi passa certe notizie per evidente interesse ad agitare le acque, non si sappia che le aree di Paduletta sono in affitto almeno fino al 2028 alla Cilp? Marco Dalli, presidente della stessa e personaggio poco propenso ad andare sopra le righe, l’ha presa con ironia. Ma ha anche voluto ricordare che la stessa Cilp sta investendo in Paduletta circa due milioni di euro per la riqualificazione e il risanamento dei vecchi capannoni, con tanto di gara già assegnata all’ATI Cnc-Cft. Non solo: ma dopo qualche periodo di incertezze, la Cilp è perfettamente in regola con il versamento dei canoni di affitto. Quindi non ci può nemmeno essere il ricorso a qualche inghippo per cambiare cavallo in corsa.
C’è di più: SPIL è messa male e deve vendere Paduletta? Ricordo ancora quando l’allora sindaco Sandro Cosimi giurava che il Comune non avrebbe mai venduto i suoi gioielli del territorio, Paduletta per prima. Vabbè, i tempi (e i sindaci) cambiano. Ma se SPIL dovesse o volesse vendere Paduletta, l’acquirente è già pronto, con tanto di priorità sulla base del Codice Civile: ovvero, proprio la Cilp. Possibile che nessuno l’abbia detto, tra i soloni che pontificano sui giornali? Eppure non è una novità, visto che la proposta di acquisto sarebbe stata fatta già da tempo al Comune. E sia stata discussa nel consiglio di Cilp (oggi ben strutturata anche grazie all’ingresso dei potenti gruppi Negri & Neri) con l’ipotesi di trasformare l’affitto in quote a pagamento di un mutuo bancario che consentirebbe di liquidare la proprietà comunale in un colpo solo. L’impressione in sostanza è che ci sia qualcuno – qualche mediatore autonominatosi tale? – che starebbe provando a mestare nel torbido. Io qualche idea ce l’avrei, anche se a pensar male si fa peccato (ma, diceva il saggio Andreotti, quasi sempre ci s’azzecca). Comunque sia, non va dimenticato che Paduletta è una cosa seria, rappresentando una delle poche aree in posizione strategica sul porto intorno alla quale si stanno muovendo progetti importanti di razionalizzazione dei traffici, specie dei ro/ro. Dunque non serve disturbare il manovratore. E lasciamo che il porto sia in primo piano nelle scelte per il porto, tutelando in primo luogo le aziende livornesi che sul porto investono e scommettono.
Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
20 Febbraio 2016

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio