Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Calambrone, le “porte” contese

E diventa urgente anche la soluzione del ponte ferroviario per la Darsena Toscana

FIRENZE – Il titolo del workshop può anche spingere all’ironia: e non nel senso che vorrebbero gli organizzatori. Ovvero: convegno della Regione Toscana su infrastrutture e mobilità, dal dire al fare”.
L’assessore Vincenzo Ceccarelli, uomo del concreto, si occupa ormai di mobilità, logistica, viabilità e trasporti da un po’ di tempo. A sua scusante, se proprio vogliamo cercargliene una, c’è il fatto che gli hanno scaricato addosso tanti settori (oltre ai citati anche il governo del territorio e la casa: corbezzoli!) Ma se il convegno di giovedì e di ieri all’auditorium di Sant’Apollonia di Firenze doveva davvero servire – come da programma – per un approfondimento sui temi della qualificazione del trasporto … e delle infrastrutture della logistica e della portualità”, qualche delusione diventa lecito esprimerla.
[hidepost]

Delusione prima di tutto sui tempi delle risposte a temi che avrebbero richiesto la massima urgenza. Si veda la foto del “nodo” al Calambrone, fondamentale per lo sviluppo dei traffici specializzati in Darsena Toscana: dopo due anni dalla promessa del governatore Renzi di passare la gestione delle “porte vinciane” all’Autorità portuale, e dopo che a inizio maggio era stato finalmente sottoscritto l’accordo formale per l’operazione, siamo a luglio e ancora l’accordo è rimasto nelle intenzioni. Desaparicido, o quanto meno impelagato nella burocrazia fiorentina. Nel frattempo le “porte” rimangono gloriosamente spalancate per il più del tempo, scaricando nell’appena dragata Darsena Toscana tonnellate di fanghi.

* * *

Ma non è il solo problema. Il nodo del Calambrone sta diventando rovente anche sul piano ferroviario, perché è ormai chiaro che il potenziamento della rete Fs con i terminal containers (TDT e Lorenzini) è condizionato dalla strozzatura costituita dal ponte levatoio; e che tutti i progetti di collegamento a binario multiplo sono bloccati dalle difficoltà di realizzare un ponte levatoio sostitutivo a doppio binario. Pare che non ce ne sia uno al mondo e pare che le Fs, che hanno lavorato presto e bene per il binario, adesso si rendano conto che la soluzione più idonea sarebbe tombare quel pezzo di canale e fare finalmente strada e ferrovia sul terreno di riporto. Facile? Certo, e anche risolutivo. Solo che per “tombare” quel maledetto pezzo di canale bisogna che la foce dello Scolmatore sia armata, aperta e navigabile. E specialmente, che il ponte stradale sullo Scolmatore – quello per Tirrenia – sia a sua volta tagliato e dotato della parte centrale sollevabile. In Regione ci sono i progetti, pare che ci siano anche gli stanziamenti, e pare infine che anche le Fs abbiano i soldi. Ma il tutto si trascina di ufficio in ufficio. Con il rischio sempre più concreto che dragaggi portuali, allargamento della strettoia del Marzocco (altra “neverending story”) e collegamento ferroviario diretto in Darsena, finiscano per essere inutili proprio per il non risolto nodo del Calambrone.
Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
2 Luglio 2016

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio