Dall’Asamar duro richiamo alla regole
LIVORNO – Il Consiglio direttivo di Asamar, all’unanimità, durante l’ultima seduta che ha preceduto le elezioni di ieri per il rinnovo del consiglio direttivo, ha voluto mettere i puntini sulle i sulla “guerra” dei ro/ro in corso a Livorno, esprimendo il proprio dissenso in via di principio “su eventuali ulteriori provvedimenti di proroga di concessioni temporanee, in deroga ai contenuti del Piano Regolatore Portuale ed alla “zonizzazione” ad esso relativa”.
[hidepost]Una polemica già fatta presente da Enrico Bonistalli a nome dell’associazione in Commissione Consultiva anche in occasione dell’ultima seduta. In sostanza, si tratta non solo di una questione semantica, ma con riflessi concreti anche nella “governance” del porto. I presenti in commissione – ricorda l’Asamar – sono stati soltanto” informati dal Commissario dell’Autorità Portuale circa la volontà di autorizzare il posizionamento di un pontone ad un terminal “non potendosi certamente sottendere, con tale informativa, alcuna forma di consenso, non essendoci stata peraltro alcuna votazione né preventiva consultazione di alcun documento”.
L’Asamar ribadisce, pertanto, che atti o ordinanze che deliberassero autorizzazioni di merito,” dovrebbero essere esclusivamente imputate alla sola volontà ed agli indirizzi dell’Autorità Portuale di Livorno, a conferma della posizione in più occasioni manifestata dall’Associazione e dai suoi rappresentanti nominati negli organismi dell’Amministrazione”.
Come accennato sopra, l’informazione di una scelta – quella di derogare dal piano regolatore – non significa secondo Asamar il condividerla. Il tutto anche e specialmente in un momento in cui l’Autorità portuale livornese è impegnata (o invischiata) in una guerra senza esclusione di colpi sui ro/ro e ogni deroga al piano regolatore può costituire un principio “pericoloso” anche per altri traffici.
Antonio Fulvi
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