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La bocca sud si spalanca: basterà o è ancora poco?

Per la seconda volta si interviene sui fondali, anche se c’è chi aveva suggerito un lavoro più radicale accorciando la testata della diga curvilinea – Il dibattito

LIVORNO – Il nuovo decreto ministeriale sui dragaggi, varato nei giorni scorsi insieme agli altri importanti passaggi di avvio della riforma della 84/94, dovrebbe facilitare e accelerate tutta la parte burocratica della gara – annunciata di recente – per la bocca sud del porto. Un intervento, come abbiamo già scritto, da 400 mila metri cubi, che consentirà finalmente non solo di approfondire, ma anche di allargare l’unico ingresso al porto, consentendo manovre (specie di uscita) più agevoli e sicure alle navi maggiori. Si dovrebbe cominciare a dragare il mese prossimo e con i mezzi d’oggi l’operazione dovrebbe essere completa entro l’anno.
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“Spalancare” la bocca sud del porto, come immaginificamente è stato detto, non cambierà sostanzialmente la tipologia delle fullcontainers che potranno accedere alla Darsena Toscana e ai suoi due terminal (di cui il Lorenzini ha recentemente ottenuto, come già pubblicato, un’estensione della concessione e potenzierà ulteriormente i suoi strumenti). Perché l’altro nodo, la strettoia del Marzocco, rimane condizionata dai lavori per spostare i tubi sottomarini dell’ENI: una neverending story che sembrerebbe incredibile in epoca moderna e in un paese civile. Sembra comunque che anche questo problema sia avviato a soluzione, sebbene occorreranno almeno un paio d’anni per avere il canale finalmente allargato quanto da tempo vanno chiedendo i terminalisti e gli armatori.
Rimane un dubbio, più volte espresso anche dai più attenti osservatori delle cose portuali: in attesa della piattaforma Europa, sarà sufficiente l’attuale dragaggio della bocca sud del porto? Per molti, la vera soluzione avrebbe richiesto di togliere almeno il doppio dei fanghi e – soluzione ideale, anche se con questi lumi di luna irrealistica – scorciare la curvilinea spostandone la testata d’accesso di almeno un centinaio di metri. Si sogna, e sognare non è difficile. Poi c’è il vecchio detto: il meglio è nemico del bene, ovvero meglio un uovo oggi che una gallina domani. Ci accontentiamo?
A.F.

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Pubblicato il
10 Agosto 2016

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