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“MareTerra 2016” a Ravenna Legacoop spinge sul porto

Secondo le cooperative, la crisi ha inciso in particolare sull’occupazione – Come uscire dalla stagnazione

Mario Mazzotti

RAVENNA – Legacoop Romagna ha chiesto una ripartenza per il porto di Ravenna. In uno scenario in cui l’Italia perde terreno nei traffici globali, lo scalo emiliano-romagnolo può dire la propria nel campo dei container ed è leader nazionale assoluto nelle rinfuse solide, dove si evidenzia un forte rimbalzo nei traffici (+16% nel primo semestre), con un sensibile trasferimento di quote dal Tirreno all’Adriatico. Alla crescita dei volumi, però, non corrisponde analoga crescita dei ricavi e il calo dei margini sta causando una forte selezione degli operatori.
[hidepost]Sono questi i dati – illustrati in una corposa analisi firmata dall’esperto di settore Salvatore Melluso – da cui è partito il convegno “MareTerra 2016 – Futuro in porto”, organizzato a Palazzo Rasponi. Tanti i protagonisti, dal nuovo presidente dell’Autorità Portuale, Daniele Rossi, alla sua prima uscita pubblica, fino al presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
I numeri elaborati evidenziano una situazione più problematica per Ravenna, che – secondo Legacoop Romagna – pur a fronte di un buon 2016 è «il porto che soffre di più l’impatto della crisi globale e successivamente fa più fatica a riprendere un percorso di significativa crescita», a differenza di Venezia e Trieste, che appaiono più performanti sul medio periodo. Sostanzialmente l’Alto/Medio Adriatico ha evidenziato uno sviluppo superiore a quello del Tirreno, ma Ravenna fatica ad agganciarsi a tale crescita. Nettamente positive, invece, le dinamiche del project cargo.
Dal punto di vista delle cooperative, pur restando il porto uno dei volani principali per il lavoro di molte imprese, in questi anni si è ridimensionato l’impatto economico di quella che molti descrivono come “la principale industria di Ravenna.
«L’occupazione è calata in alcune delle principali realtà di facchinaggio operanti nei terminal e si è ridotta l’attività di autotrasporto sviluppata dalle cooperative associate, così come quella manutentiva sviluppata dalle imprese di costruzione», ha spiegato il direttore di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti.
«L’annoso problema del mancato approfondimento dei fondali resta la questione delle questioni, ma pesano anche un’offerta di linee dirette di collegamento inferiori ai competitor e la carenza di collegamenti ferroviari. Occorre dunque un rilancio degli investimenti per aumentare la capacità attrattiva di tutto il sistema porto. In questa direzione la cooperazione intende fare la propria parte attivamente», ha detto Mazzotti.
Quali strategie adottare per uscire dalla stagnazione? A salire sul palco per discuterne, oltre a Rossi, Bonaccini e Mazzotti, sono stati il sindaco di Ravenna Michele de Pascale. il deputato Pd Alberto Pagani (componente della Commissione Trasporti della Camera), il presidente di Sapir, Riccardo Sabadini, l’amministratore delegato di CMC, Roberto Macrì, il direttore generale di Coopfond, Aldo Soldi, il presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Giovanni Monti e quello di Legacoop Romagna Guglielmo Russo.

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Pubblicato il
21 Dicembre 2016

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