Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Benetti FB803 M/Y Blake innovazione e spazio

VIAREGGIO – Continua il successo della serie FB800 Custom del Gruppo Benetti costruita con scafo in vetroresina e sovrastruttura in alluminio, una tecnologia Benetti che nel tempo è risultata vincente e che permette un uso dello spazio molto più ampio della zona living rispetto agli altri yacht delle stesse dimensioni. Benetti FB803 M/Y Blake è infatti ora in costruzione on spec nel cantiere di Viareggio dove sono iniziati i primi lavori di allestimento degli interni. Il varo è previsto nei primi mesi del 2018.

[hidepost]Dopo aver venduto nel 2016 l’FB802 Project M/Y Zazou iniziato anch’esso in speculazione, Benetti persegue la fortunata strategia commerciale di costruire in speculazione imbarcazioni superiori ai 50 metri su piattaforme navali collaudate per ridurre notevolmente i tempi di attesa dei futuri armatori.

Il layout interno del progetto Blake regala una vivibilità eccezionale e si avvale dello speciale e prezioso contributo di Bannenberg & Rowell design che ha lavorato su tonalità e volumi per amplificare maggiormente gli spazi e la luminosità della barca.

La Guest Area sul lower deck si sviluppa su una superficie di 310 metri quadri e ha quattro cabine ospiti (le due VIP hanno un dressing dedicato). Sull’upper deck si trova un salotto privato che può essere trasformato in una quinta cabina VIP. Sul sun-deck si trova una straordinaria area conviviale, unica nel suo genere: 23 metri di lunghezza per una superficie di 135 metri quadrati.

L’appartamento dell’armatore si trova invece sul main deck a prua e si sviluppa a tutta larghezza barca su una superficie di 60 mq (inclusi camera da letto, guardaroba, bagno e studio) oltre a 6 mq di balcone privato.

Lo stile scelto per l’FB803 Blake è un vero “classico moderno” che definisce ambienti senza tempo grazie a un’attenta ed elegante selezione di materiali. I legni di abete spazzolato, noce scuro e rovere bianco, si amalgamano perfettamente con il Travertino Silver, la pietra Eramosa e l’Arabescato Vagli lucido. Le finiture, tra le altre, prevedono bronzo chiaro e scuro martellati, argento chiaro, specchi in vetro acidato, mosaico di madreperla.

Il garage di poppa con apertura laterale sullo scafo può alloggiare un tender di 6,3 metri, mentre a prua si trovano due jet-sky ed un vano rescue boat. La spiaggia di poppa è un beach club dedicato con un portellone che si apre sul mare che diventa una grande terrazza a pelo d’acqua.

M/Y Blake garantisce prestazioni da scafo “confortevole” con un livello estremamente basso di vibrazioni e rumore. La motorizzazione è affidata a due CAT C32 Acert di 1193 kW ciascuno di potenza, che assicurano prestazioni adeguate alla nave con le sue sole 498 tonnellate di Gross Tonnage. La velocità di crociera si attesterà a 14 nodi con l’impiego delle macchine all’85% del carico, mentre la massima raggiungerà i 15,5 nodi. Ad una andatura di crociera economica di 12 nodi, l’autonomia sarà di 4000 miglia nautiche.

[/hidepost]

Pubblicato il
4 Febbraio 2017

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio