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La Spezia e Carrara, alti e bassi

Carla Roncallo

LA SPEZIA – Così come in altri porti del Mediterraneo l’anno appena concluso fa registrare nel porto spezzino una leggera flessione del traffico contenitori, con una movimentazione totale di 1.272.425 TEU (-2,2%).

Un volume di traffico importante – dice l’Autorità Portuale di Sistema – soprattutto se valutato nel quadro dell’economia italiana nel suo complesso ed alle difficoltà, in atto da tempo, dei mercati nord africani col quale il nostro scalo vanta da anni rilevanti volumi di traffico nel settore dei containers e del break bulk.

[hidepost]Un dato che conferma La Spezia al secondo posto in Italia tra gli scali di destinazione finale verso le grandi aree industrializzate del nostro paese e tra i principali scali europei. Nel 2016 la Spezia ha coperto una quota del 12% circa del traffico italiano che per il 2016 è stimato a 10,5 milioni di TEU.

Questi risultati sono stati ottenuti all’interno in uno scenario dove la soglia competitiva viene posta, di anno in anno, a livelli sempre più alti, specialmente dai grandi porti del nord Europa e del Mediterraneo.

Il completamento del Piano regolatore portuale con nuove banchine e nuove infrastrutture, soprattutto ferroviarie – sottolinea l’Authority – consentirà il raggiungimento degli obiettivi di efficienza e di sostenibilità ambientale fissati dallo stesso Piano. Il nuovo assetto consentirà movimentazioni fino a 2 Mln di contenitori, di cui il 50% trasferiti mediante ferrovia.

In import i contenitori movimentati sono stati 636.928 TEU ed in export 635.497.

Complessivamente i contenitori pieni movimentati a banchina ammontano a 935.257 TEU (-2,3%), di cui l’export, con 589.750 TEU pieni (-3,4% al netto del trasbordo), ne rappresenta il 63%. In crescita l’import con 345.507 TEU pieni, (+3,6% al netto del trasbordo).

Il trasbordo ha rappresentato il 5,3% del traffico portuale, con 68 mila movimenti complessivi a banchina.

Nei mercati esteri serviti dal porto della Spezia troviamo in ordine di importanza l’interscambio import-export con Asia, Americhe, Europa, Africa ed Oceania.

Le principali mercati inland nell’interscambio con lo scalo spezzino sono rappresentati, in ordine di importanza, dalle regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana, Liguria e Piemonte. Va sottolineato che le prime tre coprono circa il 65% del mercato inland del porto spezzino.

Segnali positivi provengono dai mercati svizzeri, della Baviera e della regione tedesca del Baden-Wuttemberg, sui quali continua l’impegno del sistema portuale spezzino per implementare l’offerta di servizi intermodali efficienti e competitivi.

La Spezia Container Terminal – LSCT, gruppo Contship Italia, nel 2016 ha movimentato al molo Fornelli 1.172.309 TEU, con una flessione del 2% rispetto al 2015 (1.196.051 TEU). LSCT si conferma ai vertici tra i più grandi operatori in Italia nell’ambito dei terminal contenitori ed opera il 90% del traffico contenitori effettuato nel porto della Spezia.

Sempre rilevanti i dati relativi al trasporto intermodale: nel 2016, secondo i dati forniti da La Spezia Shunting Railways, la società che svolge il servizio ferroviario in porto, sono stati movimentati complessivamente 324mila TEU con un incremento del 4,3% pari ad oltre 119mila carri (+2,5%) che attestano al 29,1% la quota di trasporto ferroviario LSCT (al netto dei trasbordi), tra le più rilevanti percentuali in Italia ed in Europa e che conferma l’eccellenza spezzina in questa modalità di trasporto.

Il Terminal del Golfo (Tarros), specializzato nel trasporto dei contenitori nel bacino del Mediterraneo, purtroppo ha sofferto ulteriormente delle crisi politiche che interessano la sponda sud del Mediterraneo, in particolare dell’interscambio col mercato libico.

Nel 2016, infatti, TDG ha movimentato 100.116 TEU, con una flessione del 4,1% rispetto al 2015.

* * *

Nel corso del 2016 flessione delle merci varie con 12.196.512 tonnellate movimentate (-5,8%) di cui 12.114.254 containerizzate (-4,9%) e 82.258 non containerizzate, ormai quasi scomparse (-60%). Nelle merci varie opera LSCT.

Nel 2016 il settore delle rinfuse solide si è attestato a 1.241.419 tonnellate complessive con una crescita del 4,5% sui valori dell’anno precedente. Il carbone sbarcato al terminal Enel ammonta a 1.091.159 tonnellate (+5,2%). Gli operatori impegnati, oltre ad Enel Produzione, sono LSCT e Italcementi.

Nuova flessione nel settore delle liquide con 749mila tonnellate movimentate (-21%). In diminuzione le altre rinfuse liquide con 216mila tonnellate (-67%). Cresce il gas, seppur su valori contenuti rispetto al passato raggiungendo le 147mila tonnellate ed i prodotti raffinati con 385mila tonnellate. Gli operatori impegnati nei traffici di rinfuse liquide sono GNL Italia per il gas liquido e Deposito di Arcola per i prodotti raffinati.

Il traffico generale svolto nel 2016 si attesta così a 14,2 milioni di tonnellate (+1,3%), di cui 5,9 milioni allo sbarco e 8,3 in export, che rappresenta il 58% del totale.

Passa all’85,4% la quota di trasporto containerizzato sul traffico totale del porto.

Il traffico crocieristico nel 2016 si è chiuso con una flessione del 24% sul 2015, principalmente dovuta alla sensibile riduzione delle attività di home porting. Sono transitati complessivamente 507.531 passeggeri (-24%) di cui 499.248 alla Spezia, 8.113 a Portovenere e 170 a Lerici.

I passeggeri in homeport imbarcati e sbarcati ai terminal crociere sono stati 7.400 unità mentre le toccate nave alla Spezia sono state 144 (-18,1%).

* * *

Il 2016 si è chiuso per il porto di Marina di Carrara con un forte incremento delle movimentazioni a banchina per un totale di 1.888.900 tonnellate (+34,9%), di cui 761.502 in import e 1.127.398 in export ed operate dalle società Porto di Carrara e Gruppo Grendi.

In particolare le rinfuse solide ammontano a 272.912 tonnellate e le merci varie a 1.615.988 tonnellate, di cui 697mila (pari a 32.780 TEU) dovute al nuovo traffico container Ro-Ro inaugurato la primavera scorsa e svolto dal Gruppo Grendi.

Per quanto attiene al traffico passeggeri i transiti si sono attestati a 13.069 unità con un incremento del 52% sul 2015.

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Pubblicato il
4 Febbraio 2017

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