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Trasferimenti e “Scherzi a parte”

LIVORNO – E’ stato già sottolineato in altra occasione, ma Repetita Juvant: nell’avviare la “comparazione” tra le due offerte per il nuovo terminal dei rinfusi sulla sponda est della Darsena Toscana, l’ufficio competente dell’Authority ha posto una clausola abbastanza problematica, quella dell’immediato trasferimento del TCO dalla calata Orlando. Vinca o perda la comparazione, in sostanza, il TCO dopo la decisione dell’Authority dovrà sgombrare “immediatamente” la calata Orlando che è destinata al terminal crociere.[hidepost]

Difficile capire quanto di realistico possa esserci in quella clausola. Da parte di Alberti e dei soci del TCO la clausola è stata immediatamente contestata, ma tutto è poi rimasto – come spesso sta accadendo a palazzo Rosciano – in sospeso tra le scelte da fare e le loro conseguenze. Come si può pensare che migliaia di tonnellate di “cippato” stivate sulla calata, i relativi macchinari (fissi) di movimentazione, i collegamenti ferroviari e tutto l’insieme dell’organizzazione che funziona da decine d’anni su quella banchina, possano essere “immediatamente” trasferiti altrove? Anche nell’ipotesi che il TCO vincesse la comparazione, trasferirsi sulla sponda Est richiederebbe mesi di lavori per predisporre aree, depositi, strutture, mezzi di sollevamento, accosti eccetera. Realisticamente parlando, si era calcolato un tempo da uno a due anni per il trasferimento. Siamo alla fantascienza o a Scherzi a parte? Della serie: a chi dobbiamo credere?

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
4 Marzo 2017

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