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Break Bulk Europe 17: la “missione” livornese

ANVERSA – In tanti ad Anversa alla conquista di nuovi traffici nel campo del project cargo, dei prodotti forestali e dell’automotive. Per la dodicesima edizione del Break Bulk Europe, la più grande fiera europea dedicata a tutto ciò che non si muove in container, è sceso in campo il cluster livornese al completo. A darsi appuntamento sotto le insegne dello stand dell’Autorità di Sistema Portuale Livorno-Piombino, la Compagnia Impresa Lavoratori Portuali (presenti l’ad Aldo Padova, il direttore commerciale Antonio Rognoni e il direttore generale Simone d’Angelo); il terminal Lorenzini (rappresentato dai fratelli Grifoni, Daniele e Averardo, e dal rappresentante commerciale Federico Disegni); l’agenzia marittima Medov (con Stefano Salvestrini e Alessandro Barberis), l’interporto Vespucci, con il direttore tecnico Claudio Bertini.

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Gli obiettivi degli operatori erano molteplici e tutti tarati sulle nuove aspirazioni dello scalo labronico, che l’anno scorso ha fatto il pieno di auto nuove (quasi 600.000 vetture sono transitate per le banchine del porto) e prodotti forestali (due milioni di tonnellate di cellulosa e legname), mettendo anche a segno importanti risultati in un settore molto delicato come quello del project cargo (di recente acquisizione il nuovo contratto della durata di due anni – di cui abbiamo già scritto – siglato da Cilp con Hitachi Europe che conferirà con cadenza mensile’, sulle navi della Wallenius, vagoni e moduli ferroviari destinati al sistema ferroviario in UK).

Gli incontri con gli operatori si sono susseguiti senza soluzione di continuità: “Siamo estremamente soddisfatti – ha detto Daniele Grifoni – ad Anversa abbiamo avuto incontri molto proficui per il nostro terminal: prevediamo di stringere nuovi accordi nel breve periodo. La presenza, imprescindibile, dell’Autorità di Sistema Portuale é stata fondamentale per il supporto fornitoci in questa tre giorni: il lavoro di squadra ha funzionato perfettamente”.

L’obiettivo è apparso fin da subito chiaro: sviluppare nuovi traffici, certo, ma mantenere anche quelli esistenti: “Parlando con molti nostri clienti e armatori potenzialmente acquisibili – ha dichiarato Rognoni – emerge la necessità di migliorare le dotazioni infrastrutturali del nostro scalo portuale. Livorno ha bisogno di piazzali in cemento armato per gli heavy lift e di adeguate connessioni ferroviarie”.

Per il direttore commerciale della compagnia Impresa lavoratori portuali il business acquisito va difeso: “Lo scalo labronico si sta affermando sempre di più come porto di transhipment anche di mezzi pesanti, quindi un’azione combinata tra l’autorità di sistema e gli operatori portuali é assolutamente necessaria e urgente”.

Urgente, certo, anche perché gli altri porti non stanno a guardare e si attrezzano. Ne sa qualcosa Stefano Salvestrini, della Medov, l’agenzia marittima che a Livorno rappresenta tra gli altri anche la Wallenius Wilhelmensen e la Eukor Car Carrier, colossi del trasporto marittimo e della logistica automotive: “Il porto – è il suo giudizio da esperto – è fortemente congestionato con gli arrivi delle auto, pertanto sarebbe il caso di pensare a realizzare aree di parcheggio multipiano per ottimizzare gli spazi esistenti e corsie in cemento armato da banchina a terminal nella movimentazione dei cingolati per efficientare i traffici”.

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Pubblicato il
29 Aprile 2017

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