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Dal G7 dei trasporti a Cagliari tanti princìpi forse troppo futuro

CAGLIARI – Due giorni di G7 Trasporti, ovvero l’ultimo evento italiano dopo il G7 di Taormina organizzato su un tema specifico nel periodo della presidenza italiana dell’associazione tra i paesi più industrializzati. A Cagliari, ricevuto dal ministro Graziano Delrio, per il Canada è intervenuto Marc Garneau, Ministro dei Trasporti; per la Francia Élizabeth Borne, ministro incaricato al Ministero della Transizione economica e solidale: per la Germania Alexander Dobrindt, ministro Federale dei Trasporti e delle Infrastrutture Digitali; per il Giappone Keiichi Ishii ministro per il Territorio, le Infrastrutture, i Trasporti ed il Turismo; per il Regno Unito Chris Grayling, Segretario di Stato per i Trasporti; per gli Stati Uniti c’era Elaine Chao, Segretario di Stato per i Trasporti; infine per la Commissione Europea ha partecipato la commissaria per i Trasporti Violeta Bulc.

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Dei temi trattati nei due giorni di meeting, mercoledi e giovedi scorso, l’incidenza sociale dello sviluppo delle infrastrutture è stato forse il più realistico e il più dibattuto: ruolo sociale delle infrastrutture, sostenibilità ambientale, programmazione. Una sessione pomeridiana è stata dedicata alle “best practices” per infrastrutture e trasporti sostenibili. Il Giappone ha posto sul tavolo i grandi temi – tecnologici ma anche sociali – che vanno sviluppandosi sulla guida automatica non soltanto sulle ferrovie e sugli aerei ma anche (in arrivo) sulle vetture private. Una rivoluzione di cui sono stati affrontati sul piano scientifico ma anche divulgativo alcune delle problematiche ma anche delle opportunità. Con annessa e connessa discussione sulle “strade intelligenti” che della guida automatica dovranno essere diretto corollario. Suggestiva peraltro la parte più prettamente dell’accoglienza, con una città di Cagliari fatta scoprire nelle sue bellezze e il mare della Sardegna del sud a fare da scenario.

E’ presto, ovviamente, per metabolizzare i risultati concreti del G7 di Cagliari: ammesso che questi incontri ad alto livello tra governi possano avere risultati concreti a breve termine. Il ministro Delrio ha esordito con una dichiarazione aulica, sul “diritto alla mobilità delle persone come valore imprescindibile delle democrazie moderne”, che ovviamente è stata da tutti condivisa. Ma è anche evidente che se si scende nel particolare, questo diritto è inteso in modo assai diverso – spesso diversissimo – tra gli stessi paesi del G7; con particolari “caveat” per il nostro, dove la mobilità delle persone è spesso complicata da cento burocrazie, penalizzata da cento fastidiosi adempimenti non più in linea con i tempi moderni, tormentata da balzelli imposti dai Comuni, e così via. Parlare di grandi principi generali è certo utile, ma si è dimostrato ancora una volta che questi G7, specie sui grandi temi dell’etica e dei valori democratici, se non lasciano il tempo che trovano poco ci manca. In terra, in cielo e in mare.

A.F.

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Pubblicato il
24 Giugno 2017
Ultima modifica
4 Luglio 2017 - ora: 16:05

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