La Cina e quel dito verso la Luna
SHANGHAI – Da Alphaliner il solito e dettagliato rapporto semestrale conferma che la locomotiva cinese sui mari ha rallentato, e un pò tutto lo shipping mondiale ne sta risentendo. Il che ha dato la stura ai commenti più disparati: chi se la prende con Trump perché il suo annunciato neo-protezionismo potrebbe rallentare i cicli economici di tutto il mondo; chi invece sottolinea che l’export cinese era “drogato” e si stanno riequilibrando i traffici secondo le reali potenzialità economiche; chi ancora considera che non ci sarebbero ancora indicatori tanto sicuri da poter asserire una tesi piuttosto di un’altra.
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Vista da parte cinese – i giornali e i vari interventi web anche da loro affrontano quotidianamente il problema – la lettura è un’altra: si sta entrando in una seconda fase storica del commercio mondiale, nella quale le grandi potenzialità economiche e produttive della Cina vanno proiettate anche fuori dai propri confini, impadronendosi non solo dei mercati di prodotti low-cost ma specialmente delle reti. La “strada della Seta” così com’è stata presentata in occidente è poetica e storicamente coinvolgente: ma rappresenta anche una formidabile – e per qualche aspetto preoccupante – alternativa ai traffici marittimi intercontinentali. Qualcuno sta cominciando a vedere le cose anche da questo punto di vista. Cercando di traguardare la Luna e non solo il dito che la indica.
Antonio Fulvi
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