Dal completamento del “Quadrilatero” la connessione Spagna-Italia-Balcani
Presidente dl sistema portuale del Mar Adriatico centrale, uno dei più ricchi di scali, Rodolfo Giampieri è stato presidente della Camera di Cmmercio di Ancona ed ha una lunga esperienza nei rapporti con i Balcani, per i quali è stato a suo tempo nominato delegato di Unioncamere ai rapporti in ambito Unione Europea. Uno di suoi progetti “Welcome to Ancona” è rimasto la vera pietra fondatrice dell’accoglienza del territorio alle crociere e più in generale al turismo. L’abbiamo intervistato sulle nuove iniziative che fanno capo al suo “sistema”.
Presidente Giampieri, Ancona ha lanciato con Civitavecchia una rotta “trasversale” tra il Mediterraneo ovest e l’Adriatico che sembra assai promettente. Come si concilia con le reti TEN-T europee a sviluppo più che altro verticale?
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“È un progetto che viene avviato in un momento in cui le connessioni viarie trasversali diventano finalmente competitive. Il completamento della Quadrilatero per connettere la costa adriatica all’Umbria e al Tirreno, e la rete autostradale abruzzese e laziale rappresentano la parte terrestre di un corridoio trasversale tra tre penisole: iberica, italiana e balcanica. Un’iniziativa che parte dalla necessità di integrarsi con le reti TEN-T puntando a corridoi strutturati soprattutto su innovazione e modalità di trasporto sostenibili. Un accordo che consente agli scali del medio adriatico di valorizzare la propria posizione di snodo tra la direttrice est-ovest e quella nord-sud, quest’ultima ben inquadrata sia dalle reti TEN-T che dalla Strategia macroregionale adriatico-ionica, che ha tra i propri obiettivi quello di sviluppare le connessioni dei territori interessati, con particolare riferimento alle connessioni tra porti e hinterland”.
L’Authority dell’Adriatico centrale comprende nel sistema che lei presiede ben sei porti, alcuni dei quali specializzati specie nella pesca. C’è una matrice comune da sviluppare o si accentuerà la specializzazione?
“Mi piace rappresentare il nostro sistema portuale come una banchina virtuale di 215 chilometri, la distanza tra i porti di Pesaro e Ortona. La matrice comune consiste nella sfida di creare un sistema economico e di sviluppo che nasce dall’integrazione delle diverse specializzazioni in cui le peculiarità dei singoli porti acquistano forza se integrate con tutte le altre, in un’unica strategia che possa creare le condizioni migliori di sviluppo per le imprese, per la crescita del lavoro e dell’occupazione. La riforma portuale dimostra che avvicinando la sede decisionale agli scali, si possono ad accelerare le risposte ai bisogni delle imprese e degli operatori in un mercato che ha fatto del fattore tempo uno dei più importanti elementi di competizione”.
Nell’ambito della NAPA il ruolo del sistema dell’Adriatico centrale può comportare qualche forma di collaborazione o integrazione?
“Assolutamente sì. Credo che la collaborazione in Adriatico, oltre che riflettere l’impostazione nazionale della riforma, sia fondamentale: per lo sviluppo di tutta la portualità, italiana ed europea. E questo, ovviamente, ha ancora più enfasi in questo caso, visto che ci affacciamo tutti sul mare Adriatico e già abbiamo in comune la grande opportunità che deriva dall’essere parte della Macroregione Adriatico Ionica. L’Associazione Napa ha avuto il prezioso compito di far nascere il dialogo comune fra porti diversi. Un approccio fondamentale per evitare che si continui a navigare come repubbliche autonome, cosa che ha spesso caratterizzato il nostro Paese, e per far naufragare i limiti dell’isolamento e della visione di campanile rendendo protagonista di questo sviluppo un approccio di sistema”.
Ancona ha valori storici e culturali riconosciuti, che il suo segretario generale Matteo Paroli ha anche citato di recente in un convegno a Livorno. Quanto possono valere nei vostri piani per le crociere?
“Arte, cultura e storia oltre che mare con paesaggi e affacci da cartolina. Ancona è una città che offre tutto questo, oltre alla bellezza di tutto il territorio del comprensorio e regionale, ad un turista che sceglie la crociera. Le Marche, con il suo capoluogo, sono caratterizzate da una grande ricchezza culturale e ambientale in luoghi facilmente raggiungibili dal porto dorico, ma anche dallo scalo di Pesaro e Ortona adatto alle piccole navi da crociera, con la possibilità di vivere un turismo esperienziale ricco di emozioni. Credo che le crociere possano essere un formidabile strumento di marketing territoriale, per creare le premesse di conoscenza di tutta la regione e far sì che il crocierista torni presto come turista. Al tempo stesso, il settore crocieristico consente ai territori di poter meglio apprezzare il valore aggiunto derivante dalla prossimità ad infrastrutture efficienti, per creare nuove occasioni di sviluppo ed occupazione diffusi”.
A.F.
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