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Logistica il “New Deal” e noialtri

LIVORNO – Scriviamo dalla nostra città, che non è Caput Mundi, ma potremmo dire le stesse cose da Marte: ovvero, mentre l’economia nazionale ed anche europea cerca formule che abbinino il business con l’ambiente, dall’altra parte dell’Atlantico parte un “new deal” che rischia di cambiare tutto quello che fino ad oggi era dato per scontato. Il protezionismo del presidente degli USA non è più una promessa elettorale, entra nella realtà. Da calcolare, ad oggi, quali saranno i riflessi nella logistica ma anche nei rapporti tra paesi sviluppati e non. Da calcolare, ma difficile credere che tutto sarà come prima. Mario Draghi ha introdotto il tema con quella che non è certo una battuta. Rivolto a Trump, ha detto qualche giorno fa: “Se metti i dazi contro i tuoi alleati, viene da chiedersi chi sono i tuoi nemici”. Sottinteso: e con loro, come intendi comportarti, a bombe nucleari, magari “verdi” ?

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In questi giorni abbiamo preso parte alla grande e innovativa kermesse della “Green Logistics Expo” di Padova. Evento oltre che innovativo anche sperimentale, perché è indubbio che dovrà maturare su alcuni aspetti. Ci meraviglia semmai che un tema così importante come quello della logistica verde – peraltro già rilanciato in altre manifestazioni e “cavalcato” un pò da tutti i settori della produzione e del trasporto – abbia avuto una rilevanza ridotta sulla grande stampa ma anche negli ambienti della politica nazionale. Certo, “Green Logistics” si è svolto a tre giorni dalle elezioni politiche, in un caos partitico che ha cancellato certezze e rilanciato ipotesi tutte da verificare. Ma è un’altra dimostrazione che sui grandi temi dell’economia e della crescita eco-compatibile del Paese, c’è ancora troppo distacco tra il paese reale e il paese partitico. E forse anche tra i grandi network, tutti i corsa – con spintoni appena dissimulati tra loro – per mettere il proprio cappello sulla logistica verde.

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Fermiamoci qui, c’è già tanto su cui riflettere. Noi dedichiamo questo numero in gran parte ad alcuni dei temi – settoriali, ma non per questo meno interessanti – che abbiamo raccolto a Padova. Anche i pesci-pilota delle tematiche generali, il CISCo e le sue emanazioni, probabilmente svilupperanno prossimamente quelle che sono state le istanze presentate dal mondo delle imprese, dei grandi terminal portuali, delle reti per la gomma e per il ferro. Una cosa è certa: siamo davanti a una rivoluzione che non ha precedenti, quella delle connessioni immateriali che oggi raggiungono non solo le aziende, ma anche i singoli individui. Due esempi: il gruista che con il suo smartphone comanda i movimenti prossimamente anche…da casa; il camionista che ha nel cruscotto un collegamento in real time con chi gli ha affidato il carico e chi deve riceverlo, e forse prossimamente sarà affiancato da un robot. Fermiamoci: altrimenti la fantascienza di Asimov – un must per chi ha passato abbondantemente gli “anta” – appare patetica. Ma non rifletterci è peggio.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
14 Marzo 2018

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