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Un Fondaco 4.0 a Venezia per la nuova Via della Seta

Pino Musolino al TLC di Shanghai.

SHANGHAI – Un “Fondaco 4.0” a Venezia e Porto Marghera per cogliere le opportunità offerte dalla strategia cinese della Nuova Via della Seta e garantire uno sviluppo porto-centrico dello scalo veneziano. È quanto ha annunciato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, partecipando all’evento “A natural connection for China in Europe”, organizzato da Assoporti alla fiera Transport Logistic China di Shanghai.

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Venezia è infatti al centro della strategia della Nuova via della Seta – sottolinea una nota dell’AdSP veneziana – non solo per quanto concerne il trasporto container ma anche per quanto riguarda i prodotti siderurgici e i Project Cargo per i quali il porto lagunare è leader indiscusso a livello nazionale. Oggi, grazie all’essenza multipurpose del porto di Venezia, che si traduce nella possibilità di importare varie materie prime a sostegno della produzione del tessuto manifatturiero del Nordest e dell’Italia ed esportare prodotti ad alto o altissimo valore aggiunto, è possibile guardare ad uno sviluppo sostenibile e concreto di Porto Marghera, luogo dove i traffici marittimi si affiancano e sostengono la produzione. Un luogo in cui tornare a investire e insediare attività produttive in virtù di un circolo virtuoso che lega insieme manifattura e logistica.

“Da molto tempo sostengo la visione porto-centrica”, ha dichiarato il presidente Pino Musolino, “secondo cui sono il consumo e la produzione ad alimentare il commercio che, a sua volta, sostiene e rafforza la logistica. Ritengo infatti che una strategia di sviluppo portuale orientata all’ipertrofia infrastrutturale fine a se stessa, oltre a non essere sostenibile dal punto di vista ambientale, non produca nemmeno risultati soddisfacenti in termini economici poiché non innesca un automatico aumento dei traffici”.

Da qui l’idea di replicare il modello vincente che fece di Venezia la Regina dei Mari. La zona di Rialto infatti era il cuore pulsante del commercio e fu lo sviluppo del commercio a espandere le rotte marittime da un lato e la realizzazione dei “Fondaci” – veri e propri centri riservati ai principali partner commerciali della Serenissima – nell’area realtina. Da qui l’idea di realizzare un “Fondaco 4.0”, a Venezia e a Porto Marghera, per far incontrare da un lato i partner commerciali del Porto di Venezia e dall’altro produzione e manifattura.

“La via della Seta è una straordinaria opportunità”, conclude il presidente, “ma è necessario interloquire pazientemente con la Cina e con gli altri Paesi interessati dalla strategia del colosso asiatico facendo pesare la qualità produttiva e manifatturiera europea (italiana in primis), le potenzialità di innovazione logistica basata anche sulla digitalizzazione, l’accrescimento del know-how tecnologico nel settore dei trasporti. E tutto questo, non per ottenere finanziamenti ma accordi di natura commerciali; non per elemosinare facili accessi a strumenti finanziari ma per sviluppare e ottimizzare le nostre catene logistiche; non per chiudere i mercati ma per aprirli a condizioni di reciprocità”.

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Pubblicato il
19 Maggio 2018

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