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Varchi portuali e code: decisi gruppi di lavoro

LIVORNO – Una conferenza dei servizi ai sensi dell’art. 8 della legge 84/94 per promuovere iniziative condivise contro il pericolo di congestionamento ai varchi doganali del porto: l’ha tenuta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale Stefano Corsini con tutti gli stakeholder della comunità portuale labronica. Una risposta a crescenti proteste per le lunghe file di tir si stanno verificando in alcuni varchi.

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“Quello dei colli di bottiglia in entrata e uscita dal porto – dice la nota dell’Authority – è avvertito come un problema serio, collegato anche all’incremento dei traffici che lo scalo labronico ha fatto registrare negli ultimi anni. Se è vero che il Piano Regolatore Portuale prevede la realizzazione di un varco unico con dieci gates di accesso, è altrettanto vero che nel frattempo devono essere prese delle decisioni per affrontare il contingente”.

È stato quindi deciso di creare dei gruppi di lavoro incaricati di analizzare varco per varco la situazione e capire quali possano essere le eventuali migliorie da apportare sia a livello infrastrutturale sia a livello operativo (velocizzazione delle procedure).

Altro tema trattato nell’incontro, quello della informatizzazione: l’Authority su questo fronte – continua la nota – è all’avanguardia. “Il GTS3 che entrerà in funzione entro la metà del prossimo mese, identificherà in automatico le targhe dei veicoli e dei rimorchi, nonché dei container trasportati e del relativo codice. Non solo, grazie al nuovo sistema, gli operatori e le forze dell’ordine potranno interagire con la piattaforma digitale e controllare le autorizzazioni di ogni veicolo e verificarle con i dati rilevati da badge e codici a barre, nonché identificare gli autisti e rilevarne le immagini facciali. Già oggi sono stati raggiunti risultati confortanti sul lato della security (“il sistema di telecamere ha permesso di azzerare i furti di semirimorchi all’interno delle strutture portuali”, ha detto il sostituto commissario Mignacca della Polmare) e anche il lavoro in nero appare essere un lontano ricordo del passato, come ha ricordato Enio Lorenzini, storico imprenditore del porto. Per il futuro l’obiettivo sarà quello di stringere ancora di più le maglie della security senza compromettere l’efficienza delle operazioni”.

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Pubblicato il
30 Maggio 2018

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