Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Da Suez allargato pochi i vantaggi (ma ci guadagnano i Paesi Bassi)

Nella foto: Nereo Marcucci

ROMA – Scusatemi l’incipit, ma come si dice a Roma, quando ce vò ce vò. Dunque, stiamo assistendo a un continuo dibattere a livello di governo, e anche dentro il governo, su temi che sono certo fondamentali (Finanziaria etc.) ma che non sfiorano nemmeno le problematiche della logistica nazionale, che pure è più che urgente. Unica eccezione, l’emergenza ponte Morandi di Genova. Che merita tutto l’impegno, ma non basta. E allora? Allora viene a mente dai recessi scolastici la locuzione di Tito Livio: Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur.

[hidepost]

Alla fine di settembre, con in corso l’importante “settimana” di Napoli cui dedichiamo oggi alcune pagine e molti interventi, stiamo assistendo a una corsa davvero determinante di buona parte del sistema logistico europeo nei confronti della grande promessa (o grande sfida) della “Silk Roads”  cinese. Non che l’Italia non se ne occupi: c’è stata una delegazione a Chengdu, Alis è andata ad Alessandria d’Egitto a incontrare i cinesi che stanno colonizzando l’Africa, in queste ore l’argomento fa parte della Shipping Week partenopea. Ma quello che sembra ancora non a punto – almeno non perfettamente a punto – è una strategia non solo nazionale ma almeno europea per porsi nei confronti della “Silk Roads” non in ordine sparso, all’arrembaggio. Non c’è porto italiano, sia sulla costa Est che su quella West, che non si ritenga degno di diventare terminale delle rotte marittime. Eppure l’essere su una penisola che sembra l’invito ufficiale fornito dalla geografia come porta Sud dell’Europa, non basta. E non basta il potenziamento del canale di Suez. Come ha recentemente scritto il presidente di Confetra Nereo Marcucci,  commentando i dati più attuali della Suez Canal Authority, “il totale delle merci in arrivo e partenza nei nostri porti ha avuto dal potenziamento di Suez solo un minimo incremento (+0,9%) mentre Grecia e specialmente i Paesi Bassi (questi ultimi assai fuori portata) hanno avuto un aumento del 14,8%. Consoliamoci: alla Spagna, ricorda Marcucci, è andata peggio che a noi, con un calo del 6,9%. Marcucci ha chiosato, giustamente: “La prossimità mediterranea della penisola non è da sola sufficiente ad attirare maggiori quote del traffico che passa da Suez”.  secondo l’Istat, c’è da aspettarsi dagli ultimi trimestri di quest’anno ulteriori rallentamenti. Morale: la logistica, la pianificazione della portualità, una politica nazionale davvero focalizzata su traffici e reti trasportistiche terra/mare/cielo sono più che un’urgenza. Sono l’Urgenza.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
26 Settembre 2018
Ultima modifica
1 Ottobre 2018 - ora: 17:18

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio