Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Trasportounito: Sicilia rilanci una reale politica del trasporto

AGRIGENTO – “L’inspiegabile aumento di capitale della società Interporti Siciliani, per un valore di 2,5 milioni di euro, annunciato dal presidente della Regione Sicilia, non solo non risolve i problemi operativi dell’autotrasporto ma conferma la totale incapacità della Regione stessa, in un quadro di autoreferenza, ad affrontare strategicamente e in termini di priorità il grande tema della mobilità delle merci da e per la Sicilia”. Ad affermarlo è il coordinatore nazionale all’intermodalità di Trasportounito Aitras, Salvatore Bella, che ha evidenziato “come l’assenza di concertazione del governo regionale con le categorie e gli operatori sul campo abbia prodotto l’azzeramento di quanto di buono era stato realizzato in anni precedenti, riportando indietro le lancette del tempo per l’autotrasporto e il sistema logistico nel suo complesso”.

[hidepost]

“L’elenco delle conquiste che erano state realizzate nell’ultimo decennio – prosegue Bella – e che ora sono state dimenticate o abbandonate, è lungo e imbarazzante: dall’ecobonus basato sul coinvolgimento delle imprese, ai fondi per realizzare autoporti e potenziare gli interporti; dalla continuità territoriale quale terreno fertile sul quale far maturare nuove proposte normative, frutto di un lavoro d’insieme e di una Consulta regionale dell’autotrasporto che aveva individuato con chiarezza le priorità del settore in stretta connessione con quelle dell’industria e dell’ortofrutticolo”.

“È indispensabile – conclude il portavoce di Trasportounito – che il presidente Musumeci esprima con forza la volontà di riattivare gli strumenti e il dialogo con le risorse associative, per ripartire dai risultati del 2013, e rilanciare l’autotrasporto, la logistica e i sistemi intermodali di cui la Sicilia ha urgentissimo bisogno”.

[/hidepost]

Pubblicato il
3 Novembre 2018

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio