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Aeroporti e i polli di Renzo

Gina Giani

PISA – Qualcuno, forse nemmeno a torto, ha richiamato il paragone manzoniano dei polli di Renzo: che si becchettavano tra loro mentre venivano portati alla pentola. Così lo scontro in atto sugli aeroporti tra Firenze e Pisa, rischia per certi aspetti di favorire lo scalo di Bologna, che già si è ritagliato una fetta importante di utenti dell’Italia centrale, Toscana compresa.

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Lo scontro tra l’aeroporto Galilei di San Giusto e il Vespucci di Peretola è tutto sulle vocazioni. Roberto Naldi, vicepresidente esecutivo della holding Toscana Aeroporti, su Pisa è tranchant: “Fare una terza pista sul Galilei è una bufala, dobbiamo farla a Peretola”. Non la pensa cosi’ il ministro Toninelli, che in linea con i 5Stelle della Toscana intende ribaltare il piano nazionale degli aeroporti attribuendo a Firenze solo il ruolo di “City Airport”. Senza pista lunga – del resto osteggiata da tutte le comunità locali e autorizzata dall’Enac solo con molti distinguo – e con ammodernamenti e facilities per i passeggeri, ma non oltre. All’VIII commissione al Senato, dove i 5stelle comandano, stessa musica: va sviluppato il Galilei, che ha aree e condizioni meteo migliori del Vespucci. I tecnici che supportano il Galilei sottolineano anche che basterebbe creare uno shuttle – ferroviario o di metropolitana leggera – tra il Vespucci e il Galilei per risolvere il problema Firenze: in poco più di mezz’ora i fiorentini potrebbero fare il check-in anche al Vespucci ed essere poi trasportati al Galilei per i voli intercontinentali. Gina Giani, direttore del gruppo Toscana Aeroporti, di recente ci ha detto che lo shuttle ferroviario costerebbe troppo. Da chiedersi: meno della pista lunga fiorentina, con tutti gli sconvolgimenti del territorio connessi?

Se ne riparlerà il 29 gennaio in una conferenza dei servizi. Chissà che non prevalga davvero la logica.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
15 Dicembre 2018

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