Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Porto 2000 e sindacato sui tempi e sui contratti

LIVORNO – La vicenda della Porto 2000 preoccupa anche la RSA interna. Lo testimonia una nota firmata da Uiltucs di Fabio Bicchierini, che chiede udienza anche al tavolo indetto dalla Regione Toscana sui temi del porto labronico.

“Su questo tavolo – scrive Bicchierini – vorremmo portare anche la vice dei lavoratori della Porto 2000, azienda dove è in atto una transizione che si protrae per un tempo eccessivo, durante il quale si sono acuiti molti elementi di incertezza per i lavoratori”.

[hidepost]

La nota giudica la privatizzazione “un errore madornale” e punta l’indice sui ritardi del progetto di sviluppo del nuovo porto passeggeri. “Dov’è finito a questo proposito – si legge nella nota – il POT ovvero la zonizzazione e l’affidamento delle banchine per i passeggeri?”.

“Abbiamo letto che l’AdSP chiamerà a breve i vincitori del bando – continua la nota – per definire il contratto: ma anche le motivazioni espresse pubblicamente da chi ha vinto e il contesto preoccupante di tutto”. La RSA chiede alle istituzioni di salvaguardare il ruolo che Porto 2000 “ha sempre esercitato nel settore passeggeri evitando interpretazioni normative, come recentemente abbiamo letto, che intacchino funzioni sempre collegate e riferite, ribadite pure nella gara”.

Si affronta anche il tema dell’organico. “Nella speranza – scrive il documento – che sbloccando la situazione si dia il via sia alle sostituzioni di chi è già andato in pensione sia ai nuovi ingressi, visto che la stagionalità non esiste quasi più come dimostra la notevole turnazione dei servizi svolti con personale esterno”.

Tra i commenti raccolti dal sindacato c’è anche la preoccupazione per il rinnovo del contratto di lavoro. Sembra che l’AdSP – titolare ad oggi della proprietà insieme alla CdC – avesse promesso il rinnovo dell’integrativo per un anno mentre dai vertici della Porto 2000 si è rilanciato con una proposta di soli 6 mesi. Proposta che sarebbe già stata respinta da buona parte dei dipendenti e dalla stessa RSA.

Pubblicato il
9 Febbraio 2019

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio