Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Prove… a prova di verifica per la polizia scientifica

MILANO – Identikit del volto, indagini balistiche, rilevamento delle impronte, indagini di biologia forense sui materiali, analisi dei residui di incendi ed esplosioni, accertamenti sulle tracce del Dna… No. Non si tratta delle prove all’interno della trama di una delle tante serie televisive di gran successo, incentrate sulle indagini su fatti criminosi e su delinquenti seriali. Si tratta del lavoro quotidiano svolto con dedizione e professionalità dagli operatori della polizia scientifica italiana, che si è oggi dotata di una nuova arma: una certificazione terza delle procedure di accertamento e indagine e quindi, indirettamente della garanzia di totale affidabilità e competenza delle prove raccolte su singoli reati o eventi criminosi.

[hidepost]

È stato infatti consegnato da Bureau Veritas, il colosso internazionale della certificazione, il certificato riguardante tutta la polizia scientifica italiana di tutte le procedure e le metodologie di lavoro, raccolta, verifica e accertamento delle prove, fornendo quindi ai Tribunali un’ulteriore garanzia di affidabilità delle prove stesse e della loro, a questo punto difficilissima, contestabilità in giudizio.

Questa certificazione segna una svolta anche nel campo della tutela delle libertà e dei diritti del cittadino, pone la Polizia scientifica italiana all’avanguardia anche rispetto a prestigiosi corpi di polizia in Europa e nel mondo che ancora non hanno compiuto questo passo essenziale nella validazione e del loro lavoro. Per altro, caso unico, la certificazione di Bureau Veritas sarà valida e operativa su tutto il territorio nazionale prevedendo procedure, strumenti, professionalità e modus operandi molto stringenti e basati su standard sottoposti a più verifiche.

“Per Bureau Veritas – sottolinea Ettore Pollicardo – il rapporto di collaborazione con la polizia scientifica Italiana è un doppio motivo di orgoglio. Da un lato è il riconoscimento di una nostra competenza e professione da un soggetto istituzionale che fa ogni giorno di competenza e professionalità la sua mission; dall’altro è la soddisfazione di poter cooperare attivamente a quelle funzioni così essenziali e sensibili per l’amministrazione della giustizia e la gestione della sicurezza nel paese”.

La certificazione è stata rilasciata il 6 marzo, alla presenza del direttore della Polizia Scientifica, Fausto Lamparelli e del prefetto Vittorio Rizzi, direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato che ha detto: “La Scientifica ha una storia ultracentenaria ed è un settore d’eccellenza della Polizia di Stato. Ma è facile dirsi bravi da soli. Adeguandosi agli standard internazionali, la Polizia Scientifica non ha esitato a sottoporsi a una verifica severa delle proprie procedure operative da parte dei migliori professionisti della certificazione di qualità, e aver passato a pieni voti l’esame rappresenta una grande soddisfazione, ma soprattutto la migliore garanzia per le libertà del cittadino”.

[/hidepost]

Pubblicato il
13 Marzo 2019

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio