Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Autotrasporto, Paolo Uggè, tagli lineari, protesta

Paolo Uggè

ROMA – Manovra finanziaria: il mondo dei trasporti non ci vede chiaro e chiede un incontro urgente al governo per evitare di innescare tensioni che potrebbero indurre a iniziative di protesta.

“Si conosce quasi tutto delle intenzioni del governo, tranne come intenda procedere sulla questione dei tagli alle fonti inquinanti – spiega il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè – Stiamo parlando di 1700 miliardi circa, non bruscolini: a tanto ammontano le voci relative all’accisa per la navigazione marittima e il trasporto merci e passeggeri”.

[hidepost]

“La richiesta di urgente incontro avanzata dall’Unatras la scorsa settimana è rimasta senza risposta, ma le imprese di autotrasporto non possono restare nell’incertezza – avvisa Uggè -. Il presidente del Consiglio, parlando alla manifestazione dei coltivatori diretti, ha fornito ampie assicurazioni, il che è positivo. Ma le aziende del trasporto merci non possono essere da meno”.

“Le misure in vigore rispettano la direttiva europea sull’accisa e sono già impostate per favorire adeguamenti ai costi medi europei, ma prevedono anche di favorire il ricambio dei mezzi più inquinanti – prosegue Uggè -. I tagli lineari vanno invece in senso contrario, e non saranno accettati in alcun modo. Bisogna intervenire in modo selettivo sui mezzi più vecchi per favorire la riconversione del parco circolante”.

“Tra le conseguenze di una misura generica come quella annunciata emerge oltretutto la riduzione degli introiti fiscali per lo Stato – spiega il vicepresidente di Conftrasporto – La mancanza di chiarezza rischia infatti di spingere le imprese a rifornirsi di carburante all’estero, con conseguente perdita dell’intero introito fiscale. Un aspetto che non può essere trascurato, se non si vuole, come già avvenuto con altre misure in passato, mancare l’obiettivo e mandare in fumo la politica stessa decisa dal governo”.

“Le imprese di trasporto sono disponibili a concorrere a una soluzione che favorisca la penalizzazione delle fonti inquinanti, a condizione però che le riduzioni siano finalizzate a salvaguardare l’ambiente e a determinare reali risparmi per lo Stato”, conclude Uggè.

[/hidepost]

Pubblicato il
9 Ottobre 2019

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora