Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Troppi autocarri vecchi e inquinanti più della metà è ante Euro 4

BOLOGNA – È ancora elevato il numero di autocarri molto vecchi e particolarmente inquinanti in circolazione sulle strade del nostro Paese. Su un totale di 4,8 milioni di autocarri circolanti, quelli che appartengono alle categorie di emissione Euro 0, 1, 2 e 3 rappresentano la maggioranza e sono 2,7 milioni, pari al 56,6% del totale. Si tratta di veicoli immatricolati prima del 2006 e quindi caratterizzati da elevati livelli di emissioni. Gli autocarri Euro 4, 5 e 6 sono invece 2,1 milioni, e cioè il 43,4% del totale. Questi dati emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di AIRP (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulle più recenti informazioni di fonte ACI.

[hidepost]

L’elaborazione di AIRP fornisce anche un prospetto sul parco circolante italiano di autocarri per regioni. Come emerge dalla tabella e come era lecito attendersi, la situazione peggiore si registra nel Sud Italia. La regione in cui vi è la percentuale maggiore di autocarri ante Euro 4 è la Calabria (76,4%), seguita da Sicilia (73,5%), Basilicata (70,5%) e Campania (69,5%). Agli ultimi posti di questa graduatoria, invece, si trovano la Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige, dove rispettivamente il 19% e il 21,6% degli autocarri circolanti è ante Euro 4.

I dati confermano che vi è ancora in circolazione nel nostro Paese una massa di autocarri particolarmente vecchi. Questa situazione impone la necessità di mettere in pratica una serie di accorgimenti e comportamenti virtuosi per rendere più ecocompatibili i trasporti su strada, come ad esempio sottoporre periodicamente tutti gli autoveicoli alle revisioni obbligatorie per legge, agli interventi di manutenzione e ai controlli sullo stato di usura e di pressione di gonfiaggio dei pneumatici, elementi questi che hanno una notevole influenza sul consumo di carburante di un veicolo e quindi sulle sue emissioni di CO2. Inoltre, una soluzione eccellente per migliorare l’impatto ambientale di tutti gli autoveicoli, sottolinea AIRP, è l’impiego di pneumatici ricostruiti. La ricostruzione dei pneumatici, infatti, è un’attività dalle forti valenze ecologiche in quanto consente non solo di abbattere in maniera consistente le emissioni di CO2 rispetto alla produzione di un pneumatico nuovo, ma anche di allungare la vita dei pneumatici e di ridurre in modo considerevole il flusso del loro smaltimento nell’ambiente.

[/hidepost]

Pubblicato il
12 Ottobre 2019

Potrebbe interessarti

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio