LIBRI RICEVUTI – “Notiziario (n.2)” della Guardia Costiera; “Cinquant’anni di un piccolo grande cantiere” di Giancarlo Dellapasqua
“Notiziario (n.2)” della Guardia Costiera
Edizioni Poligrafico Stato
Peccato davvero che il bel notiziario della Guardia Costiera, vero e proprio piccolo libro contenente molti interessanti articoli, ci sia arrivato in pieno inverno, mentre tratta tematiche specifiche per la fruizione del mare estivo. Cose che capitano nell’editoria: dove qualche volta anche i nostri Quaderni monotematici escono con qualche (troppo) ritardo rispetto alla data. In compenso il notiziario, di cui è direttore responsabile il comandante Cosimo Nicastro, è ricco non solo di belle immagini (ne riprendiamo una che ci sembra il simbolo del rapporto educativo della Guardia Costiera verso i giovani) ma anche di notizie.
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Vi si riportano anche alcuni squarci degli interventi della Guardia Costiera sui laghi dell’Italia del Nord, con tre storie evidenziate da un altro libro, “Mare sicuro”. E molto simpatica e intelligente è anche l’idea di riprendere le ironiche vignette di Davide Besana dalla pubblicazione “52 idiozie da non fare in barca” edito nel 2016 ed ancor oggi insuperato esempio di Castigat ridendo mores. Bella infine la storia della “Carta da navigare” di Albino da Canepa, un incredibile portolano del 1480 (riprodotto anche in foto) realizzato sulla pelle di un agnello ed esposto a Matera in occasione della mostra sul rinascimento dell’estate scorsa.
“Cinquant’anni di un piccolo grande cantiere” di Giancarlo Dellapasqua
Edizioni Arbe Industrie Grafiche
Siamo alla storia della vera piccola, grande nautica dell’Adriatico: quella che nasce nel 1959, all’alba degli anni d’oro delle barche italiane per il ceto medio, e si sviluppa in un crescendo rossiniano fino a diventare il sogno possibile di tante famiglie. I cinquant’anni del cantiere Dellapasqua sono maturati nel 2009, ma il libro ha avuto in questi giorni una nuova diffusione, perchè Giancarlo Dellapasqua e i suoi figli non hanno smesso di sognare. E di costruire, sia pure in termini rimodulati dalla fine dell’epoca eroica delle barche per tutti. “Non siamo una razza in via di estinzione” – mi ha detto al telefono l’indomito Giancarlo – anche se la nautica oggi è più che altro una realtà di grandi scafi per grandissimi ricchi”.
Il bel libro comincia con una prefazione fulminante. “Ho sognato di costruire una barca che contribuisse a celebrare il mio amore per il mare. Il sogno si è realizzato”. Piccolo dettaglio: i suoi DC (dal nome più conosciuto del cantiere Dellapasqua & Carnevali) sono stati poco meno di 1300 in cinquant’anni e sono migrati in tutti gli angoli del Mediterraneo.
Storia da film, quella di Giancarlo: che ancor oggi, a 83 anni suonati, ha la vitalità, l’ironia e la voglia di vivere di un ragazzo. Cominciò da mobiliere per sbarcare il lunario, poi divenne capocantiere di un piccolo complesso che costruiva barchette, il Lugaresi di Bellaria. Qui fece le prime esperienze, con scafetti che si definivano da corsa, spinti da “poderosi” fuoribordo da 25 o 30 CV e con i quali partecipava alle gare su circuito a Bellaria, Cesenatico e persino alla mitica Pavia-Venezia sul Po. Nel 1962 applicò per primo a un suo scafo la famosa carena Hunt a redan e, come si diceva allora, svoltò. Poi è una storia di successi, sempre con lo spirito innovatore, il gusto dell’ironia e dell’auto-ironia, e il sano rispetto per l’amicizia e per gli amici, tra i quali mi vanto di essere anch’io. Auguri Giancarlo.
A.F.
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