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Nave “Trieste” è al Muggiano

Nella foto: Il “Trieste” appena rimorchiato al Muggiano.

LA SPEZIA – Quando è stato varato lo scafo, sei mesi fa a Castellammare di Stabia, la cerimonia ha visto i vertici della Marina Militare ma sostanzialmente pochi politici. Adesso che lo scafo nudo è stato rimorchiato a La Spezia, al cantiere di Muggiano di Fincantieri, qualcuno si è accorto che si tratta di una delle più importanti costruzioni militari degli ultimi anni. Il “Trieste” – le navi militari hanno sempre il nome al maschile – è una commessa che vale un miliardo di euro, sta dando lavoro a oltre mille persone e a una settantina di ditte dell’indotto non solo ligure, e diventerà l’ammiraglia della nostra squadra navale quando entrerà il servizio, entro il 2022.

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Tecnicamente parlando, nave “Trieste” è un LHD, ovvero un Landing Elicopter Dock. Nella classificazione italiana è una portaelicotteri d’assalto anfibio, con la capacità di ospitare sul ponte una ventina di velivoli e di averne altrettanti nel garage sottocoperta. È lungo 245 metri, ha un dislocamento di 33 mila tonnellate ed a poppa ha un bacino allagabile che può lanciare fino a quattro mezzi veloci d’assalto, sia maxi-RIB che speciali anfibi blindati. Vengono molto enfatizzate, nel quadro di una politica nazionale “soft” verso le forze armate, le caratteristiche che rendono la nave capace di interventi umanitari in grandi emergenze. Dispone di un ospedale attrezzato anche per interventi chirurgici, sale operatorie, laboratori e una zona di degenza con una trentina di letti attrezzati anch’essi per trasfusioni e somministrazioni di farmaci.

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Pubblicato il
15 Gennaio 2020

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