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A rischio anche le nacchere?

Nella foto: Gusci di pinna nobilis.

GIANNUTRI – Nell’Arcipelago Toscano sarebbe in atto una morìa del più grande e pittoresco mollusco del Mediterraneo, la pinna nobilis, meglio conosciuta dai toscani come nacchera o gnacchera. Può raggiungere il mezzo metro di lunghezza, sta dritta in verticale sui fondi sabbiosi, quasi sempre ai margini della prateria di posidonia, e nel passato il grande guscio veniva utilizzato per l’arredamento dei bar e dei locali costieri e isolani, come porta-lampade o portacenere. La pesca si è sempre ridotta a questi scopi, non essendo il mollusco commestibile (almeno da noi): altra causa di sradicamento dal fondo del mare le reti o le ancore delle imbarcazioni.

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Adesso questo splendido abitatore del mare sarebbe stato attaccato da un parassita, un protozoo davvero micidiale per la specie. Lo ha denunciato Legambiente che ha fatto un’indagine in merito partendo dalle acque protette di Giannutri, facente parte del parco nazionale dell’Arcipelago Toscano. Valve vuote del grande mollusco sono state segnalate in modo atipico anche all’Elba e alla Capraia, in zone protette dal parco.

Secondo Legambiente dovrebbe essere il parco, con la collaborazione di Arpat e delle associazioni dei sub che operano per turismo lungo la costa ad avviare una indagine accurata per identificare il parassita e per cercare soluzioni capaci di ridurre la morìa. Sulla quale si innestano però anche altre ipotesi, tra le quali ci sarebbe anche l’eccezionale calore del mare nell’estate 2019.

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Pubblicato il
15 Febbraio 2020

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