Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Quando s’ignora il Codice delle demenze…

GENOVA – Diciotto piloni di cemento armato dell’ultima generazione, ciascuno di 40 metri d’altezza: e le sezioni in acciaio speciale del nuovo viadotto sul Polcevera che sostituirà il Ponte Morandi tragicamente crollato con una quarantina di vittime. È questa la carta d’identità della grandiosa operazione da parte della joint venture tra Salini Impregilo e Fincantieri che porterà, entro la seconda metà dell’anno, a riaprire il viadotto. Sono stati realizzati tre piloni al mese, mentre in Fincantieri si predisponevano le sezioni viarie. La messa in opera di uno degli “spezzoni”, con due maxi-gru e un ingegnoso sistema di sollevamento, con le immagini televisive ha fatto il giro del mondo.

[hidepost]

Il commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto Marco Bucci ha parlato di operazione simbolica, la prova della capacità delle imprese e del lavoro italiano quando non sono frenate dalla burocrazia. “In meno di otto mesi abbiamo completato tutti i piloni e stanno andando a posto gli spezzoni del viadotto – ha detto – mentre se avessimo seguito le regole del Codice degli Appalti ci sarebbero voluti due anni e mezzo solo per assegnare i lavori. Fuori da quel sistema, per assegnare la ricostruzione ci abbiamo messo tre settimane e mezzo”.

Qualcuno ha parlato di miracolo, ma miracolo non è stato: ed ha dimostrato che quando la burocrazia più deteriore si fa da parte, esistono in Italia eccellenze in grado di realizzare le più grandi opere in tempi brevi. Una lezione importante, che la politica dovrebbe prendere immediatamente a dimostrazione dell’urgenza di rivedere il Codice delle demenze: una revisione promessa dagli ultimi governi ma mai avviata, con ricadute pesantissime su tutto il sistema delle grandi opere italiane.

[/hidepost]

Pubblicato il
26 Febbraio 2020

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora