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Gioia Tauro pulisce i fondali con una super-draga spagnola

Andrea Agostinelli

GIOIA TAURO – Prosegue a pieno ritmo il programma di manutenzione ordinaria dei fondali del porto di Gioia Tauro. L’Autorità Portuale di Gioia Tauro, al fine di garantire il livello di profondità del canale e permettere l’attracco delle mega portacontainer di ultima generazione, nel marzo 2019, ha dato avvio ad uno specifico programma triennale del valore di 3,5 milioni di euro.

Intanto è giunta in porto la Costa La Luz, una nave Hopper Dredger battente bandiera spagnola, con draga a strascico semovente autocaricante e autorefluente, per effettuare il primo intervento dell’anno in corso. Da cinque giorni opera lungo il canale per livellare i fondali attraverso lo spianamento delle dune sottomarine.

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Dai risultati della relativa analisi batimetrica, propedeutica all’adozione del programma dei lavori, è stato infatti constatato che le dune vengono create principalmente dall’azione dinamica delle eliche delle navi durante le manovre di partenza ed attracco alle banchine portuali, che spostano masse di sabbia da un punto all’altro del bacino. Come da cronoprogramma, ogni due mesi si procede ad un intervento, organizzato in base a diverse tipologie di esigenze. Annualmente, il progetto prevede due spianamenti con draga autocaricante ed autorefluente ed altri quattro con diversa strumentazione.

Con lo sguardo agli aspetti tecnici delle attività in corso, le operazioni, che non prevedono alcuna asportazione di materiale sabbioso, non hanno limiti quantitativi e vengono eseguiti garantendo un volume complessivo di materiale da livellare non inferiore a sei mila metri cubi al giorno, se effettuate con draga, e non inferiore a tre mila metri cubi se operati con altri mezzi meno efficienti. Ad ogni intervento corrisponde un rilievo batimetrico propedeutico ad accertarne la buona riuscita dei lavori. In base alle esigenze riscontrate, il progetto include, infatti, la possibilità di livellare i fondali in un’area del canale più estesa e non solo lungo il bacino portuale adiacente le banchine.

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L’adozione di questo programma rientra nella complessiva politica di rilancio dello scalo dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, che ha messo in campo un articolato piano di attività, in sinergia con il terminalista, per mantenere alte le performances del porto.

Nello specifico, l’obiettivo è quello di rispondere alle esigenze di mercato che richiedono profondità di fondali necessarie per dare accesso ai cosiddetti giganti del mare, dotati di capacità di trasporto superiore ai 20 mila TEUs.

Inserito nelle principali tratte internazionali di navigazione, il porto di Gioia Tauro, con i suoi 18 metri di profondità di canale, e grazie anche alla sua posizione baricentrica nel bacino del Mediterraneo, è stato inserito nelle toccate di riferimento delle tratte internazionali dell’alleanza armatoriale 2M, costituita dalle due compagnie del trasporto marittimo containerizzato Maersk Line e Mediterranean Shipping Company.

Non a caso, dallo scorso aprile, ogni settimana fanno scalo al porto di Gioia Tauro portacontainer di 400 metri di lunghezza, 60 di larghezza, con capacità di portata superiore ai 19 mila TEUs, che grazie alla recente installazione di un sistema di rilevamento e gestione dei dati relativi alla corrente, all’altezza delle onde, alla marea e ai dati metereologici, potranno entrare in porto anche nelle ore notturne.

“Questo intervento periodico, oneroso e complesso – ha spiegato il commissario straordinario Andrea Agostinelli – rientra nello sforzo che l’Ente pubblico produce per accompagnare l’investimento privato, per rendere il porto di Gioia Tauro sempre più performante, pur in un momento delicato per il trasporto dei contenitori a livello globale”.

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Pubblicato il
11 Marzo 2020

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