Rossi (Assoporti): poteri commissariali ai presidenti AdSP

Daniele Rossi
ROMA – “Poteri commissariali per i presidenti delle Autorità di Sistema Portuali: per il numero uno di Assoporti, Daniele Rossi, intervistato da Marco Casale per “Port News” il rilancio della portualità italiana passa dalla realizzazione di una previsione normativa semplice e indolore per le casse dello Stato.
«In un momento di crisi eccezionale come quello che stiamo vivendo – dice Rossi a Port News – dobbiamo cercare di mettere il sistema dei porti in condizione di recuperare il terreno perduto e ripartire con celerità».
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Rossi guarda all’esempio positivo di Taranto e ai poteri commissariali che il Governo Monti, con DPCM del 17 febbraio 2012, ha dato al presidente Sergio Prete per sbloccare le opere dello scalo portuale pugliese.
«Il Governo non deve inventarsi niente di nuovo, basta copiare quel decreto presidenziale ed estenderlo a tutte le Autorità di Sistema». In particolare, ciò che fa gola ai vari presidenti degli scali portuali nazionali è la possibilità di acquisire l’istituto del silenzio assenso per quelle opere che siano ritenute prioritarie.
La previsione è contenuta nel DPCM di nomina dell’avvocato Prete, e stabilisce che entro il termine perentorio di trenta giorni dalla data di pubblicazione di un elenco di opere le amministrazioni competenti adottano i provvedimenti necessari anche di natura sostitutiva perché l’esecuzione delle opere sia avviata.
«Un commissario straordinario può di fatto chiedere che tutti i pareri del caso per l’avvio di un’opera vengano dati entro trenta giorni. Scaduti i termini di legge, si può procedere comunque alla realizzazione della infrastruttura. Questa sarebbe per noi una vera rivoluzione», afferma il presidente dell’AdSP di Ravenna.
«Non può immaginare quanto tempo ci voglia oggi per ottenere autorizzazioni e pareri ai fini della realizzazione di un progetto infrastrutturale. Una conferenza dei servizi locale – tanto per fare un esempio – non si chiude in meno di un anno, un anno e mezzo».
È arrivato insomma il momento di guardare avanti e cominciare a mettere in moto la macchina: «Quando arriveremo a vedere la luce in fondo al tunnel dovremo essere messi in grado di ripartire con uno slancio inusuale. Sperimentiamo questi poteri commissariali per due anni e vediamo come va. Ecco la mia proposta».
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