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La full container francese “von Humboldt” evita Suez e circumnaviga l’Africa per raggiungere la Malesia

MILANO – Il Covid ma specialmente il calo del costo del greggio – record dei giorni scorsi, mai così negli ultimi vent’anni – ha convinto CGM CMA a modificare il suo normale “trip” dal Nord Europa vero il Far East evirando il Mediterraneo e il canale di Suez, aggirando invece l’Africa e doppiando il capo di Buona Speranza. Una rotta, questa di CGM CMA, che viene presa in esame in questi giorni anche da molte compagnie mondiali, che ne stanno valutando i vantaggi e le problematiche.

Sealintelligence Consult, intercettato dal maritime consultant livornese Angelo Roma, ha riferito del tentativo della compagnia francese identificando le posizioni della portacontenitori “von Humboldt” (16.020 TEUs) che, partita da Algeciras (Spagna) il 27 marzo è stata rintracciata al largo dell’Africa Occidentale il 31 marzo. La nave ha come destinazione Port Klang in Malesia: ovvio dunque che stia circumnavigando l’Africa invece di attraversare il Mediterraneo e passare Suez.

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La durata del viaggio, certamente più lungo (circa 3 mila miglia in più) è stata calcolata in 26 giorni, 5 di più del consueto transito attraverso Suez. L’arrivo a destinazione è previsto per il 21 aprile. E a quel punto sarà valutato – dicono le informazioni dalla compagnia – se rifare la stessa strada all’inverso o tornare attraverso Suez.

Dal punto di vista dei puri costi, CGM CMA ha calcolato che le 3 mila miglia in più sono ampiamente ammortizzate dall’attuale basso prezzo del fuel e dal risparmio del transito del canale di Suez, che per una grande full container è abbastanza oneroso. Anche sui tempi, i soli 5 giorni in più di viaggio vanno stimati considerando che Suez richiede a volte attese anche di giorni per poter accedere al canale.

Il viaggio della “von Humboldt” viene eseguito con estrema attenzione anche dai porti del Mediterraneo. CMA CGM ha uffici importanti in Italia a Milano, Livorno, Genova, Venezia e Trieste. Se dovesse confermarsi conveniente aggirare l’Africa invece di attraversare il Mare Nostrum ne potrebbero derivare problemi per molti porti e in particolare per gli hub sia italiani che greci e lo scalo maltese. In ogni caso l’esperimento conferma che le grandi compagnie di navigazione, lungi dall’essere rassegnate alla crisi in atto, continuano ad essere sveglie, attive ed a cercare soluzioni che consentano alla logistica mondiale di adeguarsi.

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Pubblicato il
8 Aprile 2020

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