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Confetra, emendamenti al DL “Rilancio”

Ivano Russo

ROMA – “Queste le nostre poche e mirate proposte per rendere il DL Rilancio più aderente alle necessità del mercato” ha commentato il direttore di Confetra Ivano Russo, presentando le proposte emendative messe a punto dai gruppi dirigenti della Confederazione.

“Vi è un grande tema politico trasportistico, e riguarda il ruolo che alla portualità tale provvedimento vorrà riconoscere. Non abbiamo contestato i miliardi o le centinaia di milioni messi a disposizione di Alitalia e Ferrovie, ma non possiamo tollerare che le oltre 200 imprese terminalistiche portuali vengano indennizzate con appena 16 milioni di riduzione dei canoni concessori, a fronte di una riduzione media dei volumi del 40% o, come nel caso dei terminal crociere, con i fatturati praticamente azzerati. Non vogliamo incidere sui saldi del provvedimento, ma almeno si lascino libere le AdSP che hanno avanzi di bilancio di poter ristorare i propri concessionari seppur entro un limite massimo di 10 milioni per ogni Autorità. Non complessivi. E soprattutto sia la Conferenza Nazionale della Portualità a dettare, d’intesa con il MIT, linee guida di applicazione omogene per tutti gli scali” ha concluso Russo.

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“Torniamo poi sul tema di una maggiore tutela operativa per i corrieri che consegnano beni di prima necessità, sui necessari congelamenti dei versamenti dovuti dal settore ad ART e AGCOM, su un più realistico criterio di accesso ai benefici del Ferrobonus coerente con la devastazione di volumi e fatturati imposta dalla pandemia. Infine, va meglio declinata la norma per il sostegno al settore aeroportuale: sì a tutele maggiori per il personale delle Compagnie, ma senza norme equivoche che potrebbero essere poi imposte anche ad altre attività logistiche – che riguardano le merci – e che si svolgono in ambiti aeroportuali.

Queste sono le richieste correttive che Confetra sta presentando al Governo e in Audizione alle Commissioni e ai Gruppi Parlamentari”. Va da sé che “questo Decreto rappresenta un buon strumento per provare a far sopravvivere le nostre imprese. Per parlare tuttavia di vero” rilancio” occorrerà puntare a coraggiose semplificazioni e a una riduzione strutturale e importante del cuneo fiscale. Soprattutto per questo secondo aspetto, parliamo di svariati miliardi di euro.

Speriamo che la partita sul Recovery Found vada a buon fine, e che entro l’estate si possa riprendere il tema in vista della Manovra di Settembre”.

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Pubblicato il
30 Maggio 2020
Ultima modifica
1 Giugno 2020 - ora: 13:24

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