Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

La Porto 2000 in affanno con un presidio permanente

LIVORNO – I problemi aperti dal blocco delle crociere e dei traghetti per il Covid si sono riflessi anche sulla Porto 2000, che ha visto praticamente svuotato il suo lavoro ed ha dovuto mettere in cassa integrazione buona parte del personale. Un organico, tra l’altro, che secondo alcune interpretazioni risulta già sovrabbondante rispetto ai compiti che si riaffacceranno dopo la crisi. Il personale ovviamente non ci sta e in questi giorni ha istituito anche un presidio permanente di fronte alla sede dell’AdSP che come noto ha dato il via con una gara alla privatizzazione.

[hidepost]

Sul tema è intervenuto con una sua nota anche il Partito Comunista Italiano livornese che ha espresso “solidarietà ai lavoratori della Porto 2000 in presidio permanente davanti all’Autorità di Sistema Portuale di Livorno”.

“In merito alla privatizzazione della Porto 2000 – continua il documento del PCI – avevamo già sottolineato in un precedente comunicato quanto questa operazione fosse stata un errore soprattutto alla luce della crisi finanziaria che colpisce il soggetto maggioritario delle quote della società, della quale fanno ancora parte in quota minoritaria sia l’AdSP che la Camera di Commercio.

“Una crisi, quella della Porto 2000, aggravata dall’emergenza Covid-19 ma non dipendente da essa, di cui la società ritenuta la gallina dalle uova d’oro prima della privatizzazione, oggi si trova a subirne gli effetti.

“Riteniamo utile rammentare – afferma ancora il PCI – che nel capitolato di gara all’art 18, a causa della dichiarazione della nostra città ad area di crisi complessa, era stato inserito il così detto “pacchetto precari” i quali avrebbero dovuto essere utilizzati in base all’accordo di secondo livello. Infine sperando in una veloce risoluzione della vertenza – conclude la nota – chiediamo che l’autorità portuale e gli enti pubblici coinvolti o che possono avere un ruolo determinante, si mobilitino per un esito positivo per i lavoratori”.

[/hidepost]

Pubblicato il
13 Giugno 2020

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio