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Stati Generali dell’economia: Confetra incontra il Governo

Guido Nicolini

ROMA – Oggi pomeriggio, mercoledì il vertice di Confetra incontrerà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Governo nell’ambito degli Stati Generali dell’Economia.

“Sarà una importantissima occasione per discutere del futuro logistico del Paese” commenta il presidente Confederale Guido Nicolini. “Lo scenario del commercio globale post emergenza Covid – aggiunge – si arricchisce di ulteriore incertezza. Dinamiche già pesantemente condizionate negli ultimi 18 mesi da Guerra dei Dazi, Via della Seta, Brexit, Rotta Artica, ora dovranno fare i conti con una riduzione prevista di circa il 20% nell’interscambio Italia – resto del mondo. Parliamo di circa 90 milioni di tonnellate di merce in meno movimentate, tra import ed export. Discuteremo di infrastrutture, certo, a partire da Italia Veloce, il Documento di Programmazione voluto dalla ministra De Micheli.

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Ma non solo. Siamo interessati ad aprire con il Governo una riflessione su come irrobustire l’industria logistica nazionale: capitalizzarne le imprese, sostenerne gli investimenti innovativi, aiutarne il salto dimensionale, favorire aggregazioni, incentivare i contratti di trasporto “franco destino”. Le 95 mila imprese logistiche che operano in Italia sono le braccia, le gambe e la mente del nostro import ed export”. “Solo facendo crescere il comparto tutto, attraverso campioni nazionali ed un tessuto più forte di PMI – dice ancora Nicolini – l’Italia potrà giocare un ruolo davvero forte e autonomo sui mercati globali. Si pensi alla Germania: DB Schenker nel cargo ferroviario, DHL su gomma corriere e spedizioniere internazionale, Eurokai nel terminalismo portuale, Hapag Lloyd come grande Shipping Line contenitori globale, Lufthansa Cargo, leader nel trasporto aereo merci. Il primato logistico europeo e globale, di quel Paese, non è casuale. E non è fatto solo di ottime infrastrutture, vedi i porti di Amburgo e Brema, ma anche di grandi imprese tedesche multinazionali che sostengono legittimamente gli interessi dell’economia tedesca nel mondo. E che sono a loro volta considerate da quel Governo come patrimonio ed asset strategico nazionale. Discorso simile potrei fare per Francia o Svizzera, per non parlare della Cina. Attorno a questi due temi, infrastrutture e profilo industriale del settore, avvieremo il confronto con il Governo”.

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Pubblicato il
17 Giugno 2020

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