A Livorno in ricordo d’un gentiluomo

Giuliano Gallanti
LIVORNO – Dice il cinico proverbio che chi muore giace e chi vive si da pace. Però, come scriveva il Foscolo, “a egregie cose i forti animi accendono l’urne dei forti o Pindemonte”. Più modestamente, la decisione di intitolare la Sala Grande delle udienze di Palazzo Rosciano, sede dell’AdSP, alla memoria di Giuliano Gallanti, ci sembra un doveroso omaggio al penultimo presidente, da poco scomparso, e insieme la riaffermazione della stima e della riconoscenza che il porto gli deve. Avvocato marittimista, più francese che genovese almeno negli affetti – anche questo per molti livornesi è un merito – il presidente Gallanti ha portato lo scalo labronico nel consesso europeo dal quale era stato per anni assente.
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E per Livorno ha fatto anche altro, come sanno coloro che con quel gentiluomo hanno potuto operare: compreso questo nostro giornale, che non l’ha dimenticato.
A.F.
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