Porto 2000 e impegni

Massimo Provinciali
LIVORNO – Non è passato inosservato – a Palazzo Rosciano ma anche per molti altri lettori – l’inciso di Fabrizio Vettosi nell’articolo apparso sul numero scorso, relativo alla gara della Porto 2000. Vettosi, noto martire à penser nel mondo della portualità, ha espresso dubbi sull’impegno economico – a suo dire eccessivo – con cui è stata vinta la gara.
Quanto basta perché il segretario generale dell’AdSP livornese, Massimo Provinciali, intervenga con questa sua sintetica nota.
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Gentile Direttore, faccio riferimento all’intervento “Porti, piani d’impresa e regole per le AdSP”, recentemente pubblicato su La Gazzetta Marittima, nel quale l’amico Fabrizio Vettosi formula considerazioni sull’aggiudicazione della Porto di Livorno 2000, paventando una certa superficialità da parte dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale nell’esame dell’offerta.
Essendo stato io il presidente della Commissione di gara, mi corre l’obbligo fornire alcune precisazioni.
Innanzi tutto, uno dei componenti della commissione è stato il prof. Silvio Bianchi Martini, capo dipartimento di economia e management dell’Università di Pisa, che indubbiamente i numeri li sa leggere; e non aggiungo altro.
In secondo luogo, l’offerta tecnica presentata dal gruppo aggiudicatario prevede non solo la realizzazione di “…un terminal passeggeri e crociere…”, come minimizza Vettosi, ma interventi ben più impattanti anche di connessione porto/città e che sono ritenuti di grande interesse anche dall’amministrazione comunale.
Insomma, come al solito, è bene documentarsi prima di lanciarsi in facili semplificazioni. Se poi, il gruppo aggiudicatario, al netto del Covid, avrà fatto il passo più lungo della gamba, lo diranno i fatti; e l’AdSP ha ovviamente il potere/dovere di vigilare sulla corretta esecuzione degli impegni assunti, avendo sempre la possibilità di intervenire sul mantenimento della concessione demaniale.
Cordiali saluti, Massimo Provinciali.
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